Per il prossimo inverno attivato lo skibus di Fassa: costerà 360 mila euro
Il Consei del Comun general de fascia ha approvato all’unanimità lunedì sera il piano organico degli interventi di politica linguistica e culturale del 2020. Grande soddisfazione da entrambe le parti politiche per il lavoro fatto dalla consulta ladina e per il piano strategico, che prevede per il prossimo anno un lavoro di ricerca sociolinguistica per verificare la diffusione e l’efficacia delle politiche inclusive portate avanti durante gli anni precedenti, i consueti supporti economici alle attività associative e di comunicazione multimediale in lingua ladina, e le indicazioni strategiche per gli eventi previsti per il prossimo anno.
Sono 323.000 euro i finanziamenti provinciali e dell’ente territoriale per supportare l’attività di radio (Radio Studio Record con 69.000 euro) stampa (il settimanale La Usci di Ladins con 74.000 euro) e la tv (con Pedies, Finalzil e Da Fascia en Curt sul canale dedicato TML e sul web, con 180.000 euro), 144.530 euro i fondi a supporto delle attività culturali, formative e ricreative, tra cui emerge l’ormai apprezzata settimana primaverile del linguaggio Aisciuda Ladina, quest’anno dedicata ai valori della gente di montagna, ai luoghi e toponomastica.
«E’ nostro obiettivo quello di integrare all’interno degli eventi di promozione linguistica, oltre alla settimana della Aisciuda Ladina, alla Festa di Sènt’Ugèna e alla festa del Rengaziament dell’Union di Ladins, anche la sfilata della Gran Festa da D’Istà e il Carnevale tradizionale: due momenti in cui vengono diffuse e promosse le tradizioni ladine dolomitiche e che meritano un supporto economico adeguato» ha ricordato la Procuradora Elena Testor, ricordando il contributo totale a questi eventi di 20.000 euro assieme a quello per le associazioni del territorio che promuovono il ladino nelle attività ordinari e straordinarie di 39.300 euro.
Dopo l’approvazione all’unanimità delle piano di tutela linguistica per il 2020, altro grande tema che ha fatto discutere l’assemblea è stata l’approvazione del fondo destinato al progetto skibus, inizialmente apparso tra le variazioni di bilancio come spesa di 360.000 euro (dato che il Comun General è diventato ente capofila per il servizio, accorpando e gestendo anche le quote provinciali e comunali previste per il trasporto invernale) e tornato poi come voce a sè nell’approvazione del disciplinare con Trentino Trasporti e APT come ente organizzatore.
«Verranno riattivate le tratte degli anni precedenti, con l’aggiunta di una tratta in più che sostituisce il servizio di linea che abbraccia il Buffaure, il Catinaccio e il passo Costalunga» ha riassunto velocemente la Procuradora «da 15 a 18 i bus dedicati al servizio, che andrà dal 5 dicembre al 14 aprile, più un mezzo articolato e 14 minibus». Rimane invariato il costo del servizio rispetto all’anno scorso per l’utente finale, arrivando a raggiungere i 30 euro di abbonamento stagionale con agevolazioni per soci Apt e ospiti delle strutture.
Proprio la gestione delle associazioni ha fatto un po’ storcere il naso sia al consigliere Thomas Amplatz che al componente di minoranza Manuel Farina: «Qualche settimana fa si è tenuto un incontro con i portavoci provinciali e l’Azienda di Promozione Turistica, sulla possibilità di allargare la Trentino Guest Card a tutta la provincia: come influirà questo sulla tassa di soggiorno in Val di Fassa? E’ possibile accorpare il servizio skibus tra i servizi offerti in cambio di questa tessera?» è lo stimolo dato da Farina, a cui Matteo Iori, portavoce del Comun General all’interno del consiglio dell’APT ha replicato: «Difficile da applicarsi in questo momento, poichè la volontà di Apt è quella di rimanere slegati dal rischio di appesantire un contributo pubblico. Altro discorso è invece il rapporto con il trasporto pubblico di Trentino Trasporti, per cui si sta lavorando già positivamente in molte valli vicine».