Malga Lagorai, lo Scario medita una denuncia legale contro i "detrattori" del progetto
Lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme Giacomo Boninsegna, Regolano di Predazzo, ha incontrato venerdì sera, nell’aula magna del Municipio, i Vicini della sua Regola, la più grande delle undici che fanno parte dell’Ente storico valligiano.
Un’assemblea tranquilla, con oltre una cinquantina di concittadini che hanno seguito e condiviso la relazione dello stesso Scario, affiancato dal vice regolano Guido Dezulian.
In primo piano la situazione generale della Magnifica, dopo la tempesta Vaia di fine ottobre 2018, già oggetto di un’ampia disamina nel corso della sessione forestale comunitaria di venerdì mattina (vedi l’Adige di ieri); 1000 ettari devastati su un patrimonio generale di 20.500, poco meno di 400.000 metri cubi di schianti, circa metà dei quali già recuperati e in gran parte venduti ad un prezzo medio di 70 euro al metro (con 32,5 euro al metro di costi di fatturazione e 7 per le spese di trasporto), 140 km di strade danneggiate, assieme ad una decina di malghe e casère e a 60 km di sentieri, 45 dei quali già ripristinati grazie alla collaborazione con le sezioni Sat della valle.
Completo il recupero dei pascoli di montagna e tutte alpeggiate le malghe la scorsa estate, mentre si sta programmando il rimboschimento delle aree colpite, con le prime 80.000 piantine di larice già pronte per essere messe a dimora il prossimo autunno. Per il futuro, l’impegno primario sarà quello relativo al recupero del territorio, mentre è stata confermata la richiesta di moratoria alla Provincia per i piani di assestamento.
Dopo aver anche espresso la propria soddisfazione per il riconoscimento del Museo del Palazzo come quinto Museo di interesse provinciale, con la garanzia del finanziamento dell’attività, Boninsegna ha analizzato ovviamente soprattutto gli interventi sulle proprietà comunitarie di Predazzo, ricordando il recente appalto dei lavori per il ripristino di malga Valmaggiore (impianto elettrico, idraulico, serramenti, la nuova centralina e servizi igienici anche per i disabili) e la loro conclusione prevista per inizio estate, il grande piazzale irrigato (un sistema che funziona per la conservazione del legname stoccato) in località «PràTondo» a Predazzo, realizzato dalla Provincia e gestito dalla Magnifica (con una parte lasciata in disponibilità al Comune di Predazzo) e la situazione delle strade forestali nei due Distretti Est e Ovest, in buona parte già sistemate, mentre per le altre sono iniziati o sono stati appaltati i lavori di ripristino ed allargamento.
Un buon lavoro è stato anche fatto per la raccolta degli schianti sparsi nei recinti anti lupo di Viezzena (promossi dalla stessa Magnifica), grazie all’intervento diretto della Malghe e Pascoli di Predazzo sulla base delle indicazioni fornite dall’Ufficio Tecnico della Magnifica.
Annunciato anche il prossimo appalto dei lavori di ricostruzione della chiesetta alpina di Valmaggiore, accatastata sul terreno di proprietà dell’ente valligiano, dopo la distruzione di quella preesistente in seguito agli eventi disastrosi del 2018.
Due parole lo Scario ha infine voluto ancora spenderle per Malga Lagorai: «Rispetto le idee altrui, ma non gli attacchi personali, per i quali sto valutando il da farsi in altra sede» ha dichiarato. «Sto aspettando il famoso documento sottofirmato da oltre 200 persone, tra le quali comunque mi risultano soltanto una cinquantina di Vicini. Sono stato accusato di disinformazione, mentre il progetto è stato aperto tutti, con dibattiti in tutte le Regole e nessuno del comitato ha mai chiesto documentazione».
Dopo la lettura della lettera ricevuta da un vecchio pastore, che ha condiviso il progetto, «Lasciar cadere in rovina tutti i manufatti non è mantenere le tradizioni - ha commentato -. E oggi, per le condizioni in cui si trova Malga Lagorai, c’è da vergognarsi».
Nessun commento da parte dei presenti, con poche richieste di chiarimenti sulla relazione e quindi la rapida chiusura dell’incontro.