Cavalese, ristorante speciale Personale che esce da difficoltà e fornitori da cooperative sociali
Si potranno gustare i sapori della diversità nel ristorante che la cooperativa sociale Le Rais ha preso in gestione e sta rinnovando a Cavalese, all’interno dell’albergo Stella che già amministra come convitto per studenti. In cucina e ai tavoli opereranno infatti persone assistite dalla cooperativa che hanno seguito un percorso di avviamento al lavoro come strumento di inclusione sociale, dopo aver vissuto delle difficoltà personali, familiari o delle emarginazioni a causa del loro modo di essere o del loro contesto di riferimento.
“Abbiamo progettato un ristorante dove i valori in cui crediamo si uniscano al piacere della buona tavola – spiega il presidente de Le Rais Federico Comini –, dove la diversità sociale si accompagni alla diversità delle nostre proposte culinarie, offrendo un’esperienza dal sapore unico, ricco per il palato e per il cuore. Al Ristorante Le Rais siamo pronti per partire: abbiamo i dipendenti, la struttura è già affittata, le attività educative e di accompagnamento al lavoro già avviate. Ma mancano ancora delle cose importanti. Un grazie particolare desideriamo indirizzarlo allo chef stellato Alessandro Gilmozzi per l’organizzazione di una cena gourmet e all’attore Alessandro Arici per l’organizzazione di una cena teatralizzata. Entrambi hanno messo a disposizione la loro collaborazione in maniera gratuita”.
Per sistemare il locale (pitturarlo, cambiare tavoli, acquistare lavastoviglie e abbattitore, luci e stoviglie), la cooperativa ha lanciato un’operazione di crowdfunding che punta a raccogliere 20 mila euro, la cifra necessaria per finanziare gli interventi.
“I donatori – spiega il vicepresidente Matteo Dallabona (coordinatore area Lavoro) – saranno ricompensati con colazioni, pranzi e cene, a seconda dell’importo versato. Contiamo sul fatto che le persone e le imprese delle Valli di Fiemme e Fassa siano sensibili alla nostra attività e come noi ritengano la diversità, l’accoglienza e l’ospitalità dei valori che arricchiscono chi li pratica in modo profondo”.
Per donare basterà cercare il progetto del Ristorante Le Rais sul sito www.produzionidalbasso.com; il crowdfunding resterà attivo fino al 31 gennaio 2021 e – lo ricordiamo – l’importo donato sarà interamente deducibile dalle imposte sia per le persone fisiche e sia per le aziende.
Per tutti gli acquisti Le Rais si rivolgerà a cooperative sociali o a imprese locali, in modo che la generosità dei donatori riesca ad alimentare non soltanto un progetto, ma un sistema di imprese sociali e locali, in una sorta di circuito virtuoso. I menù, i segnapiatti e le cornici in legno per le foto, per esempio, arriveranno dalle cooperative sociali «Oltre» e «Laboratorio Sociale, e quindi valorizzeranno la creatività di tanti uomini e donne che stanno compiendo il loro percorso di riscatto ed inclusione.
Le ceramiche dei sottopiatti saranno realizzate dalla cooperativa sociale «La Ragnatela», i tavoli in legno da Fiemme 3000 (con gli abeti schiantati da Vaia), la pasta da Felicetti, alcuni prodotti alimentari dalla cooperativa Terre Altre e dal circuito Altromercato, nonché le bibite da Comunità Frizzante, il cui motto è «Fare bevande per fare comunità».
“Ogni dettaglio – spiega il consigliere Alessandro Ceol (coordinatore area Convitti) – parlerà la lingua della solidarietà e dell’inclusione di tutti, con un’attenzione anche agli aspetti ecologici: niente tovaglie, niente usa e getta, ma semplici sottopiatti”.
Nata in Val di Fiemme nel gennaio del 2018, la cooperativa sociale Le Rais sta dimostrando grande vitalità e capacità d’innovazione. Formata da 11 soci (5 psicologi, 5 educatori e un’amministrativa) con età media di 37 anni, è una delle poche cooperative sociali ‘miste’, che affiancano cioè le attività assistenziali ed educative all’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà, creando una filiera sociale che segue le persone in difficoltà dal recupero, all’inclusione attraverso l’avvicinamento al lavoro e poi al lavoro stesso. E per farlo, ha deciso di operare nel settore del turismo sociale, visto che opera nelle bellissime valli di Fiemme e Fassa.
La cooperativa svolge interventi educativi domiciliari, in convenzione con la Provincia, ed ha un centro di servizi psicologici e di promozione del benessere a Predazzo. Da poco è diventata ente accreditato per fare consulenze di psicoterapia e psicologia per l’Azienda sanitaria.
Le Rais si autofinanzia attraverso le proprie attività: gestisce due convitti, uno a Cavalese (25 posti, presso l’albergo Stella) a servizio degli studenti dell’Enaip, e l’altro a San Giovanni (15 posti) per quelli del Liceo Ladino di Fassa, in particolare per lo Ski College. Quando le strutture sono libere (per esempio l’estate), diventano case per ferie per gruppi di amici, associazioni, gruppi parrocchiali e colonie estive. In questo contesto la filiera diventa virtuosa: nei laboratori si acquisiscono le competenze lavorative di base che poi vengono valorizzate attraverso assunzioni nelle strutture ricettive.
“Abbiamo creato un percorso che offre continuità – conclude Comini – e così siamo riusciti ad assumere negli alberghi molti ragazzi con autismo, ritardi cognitivi o difficoltà relazionali. Fanno i camerieri e le pulizie. E ora con il ristorante potremo offrire opportunità occupazionali anche in cucina”.