Etienne Bernard morto sotto una valanga, guida alpina e climber di 27 anni di Campitello di Fassa era disperso da ieri sul Pordoi

È stato ritrovato purtroppo senza vita Etienne Bernard, il 27enne di Campitello di Fassa, climber, maestro di sci, guida alpina, che ieri pomeriggio non era rientrato da un'escursione scialpinistica nella zona del Pordoi.

Il giovane era salito ieri al passo Pordoi con la sua auto. L’allarme era scattato ieri verso le 17, dopo che la fidanzata, di Canazei - con cui aveva Etienne appuntamento alle 16 - non l’ha visto arrivare e ha tentato di chiamarlo al telefono, senza ricevere risposta.

Il giovane è stato travolto e ucciso da una grossa valanga. Le squadre del soccorso alpino, che per tutta la notte hanno perlustrato la zona, oggi hanno rinvenuto il corpo del giovane sotto una valanga, in fondo al canale Torre Roma, lungo il versante verso Arabba, al confine tra Trentino e provincia di Belluno.

«Le ricerche - spiega il soccorso alpino - erano riprese poco prima delle 12. Nonostante la persistenza del vento e il cielo coperto, il tempo in leggero miglioramento ha permesso di effettuare un sorvolo per fare una prima bonifica dall'alto della valanga, a vista e tramite l'Artva dell'elicottero di Trentino Emergenza.

La valanga è stata individuata questa notte nella zona del canale Torre Roma dai soccorritori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino Trentino e della Stazione di Livinallongo (Belluno) del Soccorso Alpino Veneto, saliti in quota per una ricognizione. Oggi, a bordo dell'elicottero durante il sorvolo c'erano il Tecnico di Elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico e un operatore della Stazione Alta Fassa. 

Dopo l'esito negativo del sorvolo, l'elicottero è rientrato al passo Pordoi per imbarcare in diverse rotazioni due unità cinofile - una del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino e una del Centro Addestramento Polizia di Stato di Moena - e sei operatori della Stazione Alta Fassa e Centro Fassa.

 

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I soccorritori hanno effettuato la bonifica con i cani, con l'Artva, le sonde e con il dispositivo Recco. Intorno alle 14 il ritrovamento del corpo senza vita dello scialpinista. Sul posto è giunto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con l'equipe medica che ha constatato il decesso del ragazzo. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata trasferita alla camera mortuaria di Canazei. 
Preziosa la collaborazione con il Soccorso Alpino Veneto, con operatori pronti a passo Pordoi per dare supporto in caso di necessità anche nella giornata di oggi, con le Forze dell'ordine e con i Vigili del Fuoco».


Ieri le operazioni di ricerca sono scattate il più rapidamente possibile, con gli uomini del Soccorso alpino dell’Alta Fassa subito mobilitatisi assieme all’equipaggio dell’elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento, assistito dai vigili del fuoco volontari del corpo di Canazei.

Dalle 17.30 e per un’ora circa più volte l’elicottero - con a bordo il tecnico di elisosoccorso e una squadra di soccorritori fassani - ha cercato di sorvolare più volte un’ampia zona: da quella sopra il passo, verso la forcella Pordoi e il Piz Boé a nord fino al Belvedere, a sud del passo, spingendosi fino alla Val Lasties a ovest e al versante veneto del massiccio a est.
Un lavoro di ricerca reso improbo non solo dal buio ma - sempre più con il passare dei minuti - dal vento che in quota ha toccato anche i 90 - 100 km orari. L’elicottero ha così dovuto fare rientro a Canazei senza che non solo di Etienne fosse stata trovata traccia.

In serata il segnale del telefono cellulare del ventisettenne ha permesso ai soccorritori di individuare il punto in cui si trovava Etienne Bernard, tra la forcella Pordoi e il Sass de Forcia: pare volesse affrontare il canalone di Torre Roma.

Una squadra di soccorritori è così partita per raggiungerlo via terra, affrontando anche il freddo intenso che in zona tocca i venti gradi sotto zero.

IL PRECEDENTE COMUNICATO DEL SOCCORSO ALPINO

Le ricerche per lo scialpinista del 1993 di Campitello di Fassa, disperso da ieri sul gruppo del Sella in Val di Fassa, sono sospese temporaneamente a causa delle nevicate e del forte vento in quota che non consentono l’avvicinamento dell’elicottero.
L’allarme per il mancato rientro dell’uomo al Numero Unico per le Emergenze 112 era stato lanciato verso le 17.15 di ieri dalla compagna dello scialpinista e da un amico quando, preoccupati per il mancato rientro dell’uomo, sono saliti al passo Pordoi e hanno trovato la macchina parcheggiata. Le ultime notizie che si avevano di lui risalivano alle 12 a forcella Pordoi e, dalle indicazioni lasciate ai conoscenti, sembra volesse affrontare il canale Torre Roma.

Le ricerche si sono rivelate da subito difficoltose per il buio ma, soprattutto, per la presenza di un forte vento in quota che raggiungeva i 90 km orari. L’elicottero con a bordo il Tecnico di Elisoccorso e un operatore della Stazione Alta Fassa, partito per fare un sorvolo sull’area di forcella Pordoi e il canale Torre Roma e individuare eventuali valanghe o tracce dello scialpinista, ha dovuto fare rientro. Vista l’impossibilità di utilizzare anche i droni messi a disposizione dai Vigili del Fuoco, le ricerche si sono temporaneamente fermate.

Poco prima delle 21, grazie al segnale del telefono cellulare dello scialpinista, è stato individuato un punto nella zona del canale Torre Roma. Una squadra di otto operatori della Stazione Alta Fassa è quindi salita con gli sci d’alpinismo da passo Pordoi fino al punto rilevato in circa un’ora e mezza, supportata dalle fotoelettriche dei Vigili del Fuoco. Giunti sul posto, gli uomini del Soccorso Alpino hanno trovato le tracce di una valanga e alcuni oggetti appartenenti al ragazzo.

I soccorritori sono rientrati a valle verso mezzanotte e le ricerche sarebbero dovute ricominciare questa mattina alle prime luci dell’alba con l’elicottero, le unità cinofile e la campana Recco.

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