Serve acqua per le piste del Lusia: prelievo da Forte Buso, e 4 chilometri di tubazioni in salita, ecco il progetto
Quattro chilometri di tubazioni in salita, ecco il progetto
PREDAZZO -Il progetto è ambizioso e costoso: portare da 200 a 400 litri al secondo il prelievo di acqua dal bacino di Forte Buso, per innevare le piste della vasta ski area gestita dalle società Sif Lusia di Moena e Sit Bellamonte spa di Predazzo.
Depositato all’Appa per il necessario screening, il disegno inizia il suo iter nel momento più brutto per l’economia legata alla neve: e certamente la sua realizzazione è ora condizionata anche da cosa accadrà, sul fronte Covid. Ma se quest’anno gli impiantisti hanno dovuto alzare bandiera bianca, costretti a tenere tutto chiuso dai Dpcm che si sono succeduti, la volontà è quella di ripartire al più presto possibile. Così, vaccini e varianti permettendo, attrezzarsi per avere la neve anche quando non cade copiosa (come invece paradossalmente è accaduto quest’anno) è diventato, per l’industria del turismo montano, un imperativo categorico.
Visto il momento, si mantiene però cauto il presidente di Sif Lusia Umberto Anzelini: «Era un progetto previsto per quest’anno, ma nel 2021 non sarà possibile attuarlo perché la perdita degli incassi è stata del 100%, in inverno». E le entrate estive non possono bastare a riequilibrare il corso delle cose: «Si incassa il 5-10% del totale, in estate, e qui parliamo di un progetto il cui costo si aggira sui 4-5 milioni di euro».
Ed è ancora una stima di massima, ripartibile su due annate, su due società, d’accordo: ma sempre di una stima oneroso si tratta.
L’area. Lo Ski Center Alpe Lusia è composto da 6 impianti di risalita e 24,8 Km di piste. La Sif Lusia spa, all’interno del carosello, gestisce 5 impianti di risalita, la Sit Bellamonte spa 1 cabinovia . In tutto, gli ettari di piste da innevare sono 9,35 ma la concessione (C9146) di cui le due società sono già cointestatarie per attingere 200 litri al secondo dal lago di Forte Buso è appena sufficiente - si legge nella relazione tecnica - per coprire i 2,35 ettari gestiti dalla Sit Bellamonte. Nuovi bacini scartati. Ed è per questo che già dal 2016 la Sif Lusia ha avviato diversi studi preliminari per sopperire alle «esigenze di picco del primo innevamento»: l’idea era quella di realizzare un nuovo bacino di accumulo ma le varie ipotesi di collocazione sul versante di Moena (a fianco della pista “Piavac”) e sul versante di Predazzo(in località Campo all’interno dell’area sciabile, a Passo Lusia o in località Morea) sono state scartate per problemi tecnici, geologici o perché interessavano terreni privati difficilmente accessibili. La soluzione scelta. A quel punto, si è deciso di ripiegare sul potenziamento della concessione esistente: una soluzione su cui Primiero Energia Spa, che gestisce bacino e diga, ha espresso parere favorevole mettendo anche a disposizione i terreni necessari.
Il progetto. La nuova condotta progettata si snoda per una lunghezza complessiva di 4 km, coprendo un dislivello di quasi 400 metri, tra una nuova stazione di pompaggio sul lago - in prossimità della diga - e quella esistente in località Campo. Tra la stazione di pompaggio a valle e località Le Fassane la nuova condotta sarà interrata a fianco di quella già realizzata nel 2014 per portare ai “cannoni” i 200 l/s della concessione esistente. Nel primo tratto tra la diga e la località Castelir (1,6 km) la condotta attraverserà il fondovalle transitando per località Fiampelan. Dopo il passaggio sotto la statale 50, correrà sotto strade forestal e sul fondo alveo del rio Fiampelan mentre in località Castelir sarà interrata nel piazzale-parcheggio a servizio degli impianti fino all’alveo del Rio Canvere.
Da qui fino a quota 1.820 metri il secondo tratto di condotta si snoderà sul sedime delle piste da sci esistenti Castelir, Ciafuli e Le Fassane. Nel terzo tratto finale, la condotta sarà interrata nel sedime dello ski weg Campo - Le Fassane, che sale parallelamente all’alveo del rio Vallaccia. A Forte Buso, la nuova stazione di pompaggio sarà realizzata sopra quella esistente e non è prevista la trasformazione di superfici boscate mentre la stazione di pompaggio di Campo, il cardine dell’intero sistema di innevamento, sarà riorganizzata per alimentare gli impianti di innevamento esistenti sui versanti di Moena e Predazzo.