Sindaco e anche comandante dei pompieri, scoppia il caso di Mazzin
Alle spalle il precedente di Civezzano, con l’assessore costretto a dimettersi per «incompatibilità». Il primo cittadino fassano, invece, tira dritto
MAZZIN. Sindaco e comandante dei vigili del fuoco. A denunciare un nuovo caso di doppia carica, in conflitto con quanto prevede il Codice etico della Federazione dei Vigili del fuoco volontari del Trentino, è il gruppo di minoranza Vardon Inant, che punta il dito contro il «conflitto di interessi» in cui si trova il primo cittadino Fausto Castelnuovo, a capo anche dei pompieri volontari di Mazzin.
«Il 19 gennaio 2021 - ricordano in una nota - abbiamo presentato una interrogazione, nella quale chiedevamo come mai, l'attuale sindaco Fausto Castelnuovo, è anche capo dei vigili del fuoco volontari di Mazzin. Dopo 52 giorni ha risposto: non è tenuto ad adeguarsi all'incompatibilità comandante-sindaco, adducendo che nel vigente regolamento dei Vigili del fuoco volontari del Comune di Mazzin, che risale al 2007, non esiste incompatibilità».
Ma la minoranza replica che il corpo di Mazzin «aderisce anche alla Federazione provinciale dei Corpi dei vigili del fuoco volontari che stabilisce l'incompatibilità delle due cariche».
Recente, a tale proposito, il caso di Civezzano, dove l'assessore e comandante Gianluca Schmid, ha deciso di lasciare l'incarico in Comune, dopo che Federazione e dirigente generale della protezione civile, Raffaele De Col, avevano invitato la sindaca Katia Fortel a risolvere «l'anomalia» del doppio ruolo.
«Il codice deontologico della Federazione - ricorda la minoranza - approvato nel 2017, all'articolo 5 (Misure per evitare i conflitti di interesse, Comma 4) recita: "Le cariche di comandante/vicecomandante di un Corpo, di ispettore/viceispettore di una Unione distrettuale e di presidente/vicepresidente della Federazione sono incompatibili con quelle di sindaco, di membro del consiglio e della giunta di un comune del Trentino e con quelle di membro del consiglio e della giunta della Provincia Autonoma di Trento».
Eppure il primo cittadino continua a fare orecchie da mercante, sottolinea il gruppo Vardon Inant: «Ci si chiede se 4 anni siano un "tempo ragionevole" per adeguarsi all'attuale Codice deontologico, che dovrebbe essere rispettato da tutti i componenti, compreso il Comune di Mazzin».
D'altra parte, ricordano, «Castelnuovo si fa forza di una prassi elusiva consolidata nel tempo: fino al 2015 era sindaco e dal 2015 al 2020 vicesindaco, per poi tornare sindaco dal 2020 a tutt'oggi. Ebbene nulla ha impedito che Castelnuovo fosse nominato comandate dei Vigili del fuoco volontari di Mazzin nel 2014, però con un "vezzo": la ratifica di nomina a comandate è firmata dal vice-sindaco Vittorio De Paoli e così Castelnuovo ha evitato di emulare Napoleone (2 dicembre 1804), incoronandosi da solo».
Nell'ultimo consiglio, denuncia la minoranza, la goccia che fa traboccare il vaso. All'ordine del giorno c'è l'approvazione del bilancio dei vigili del fuoco. «Il sindaco, si astiene dalla votazione (e come poteva essere altrimenti visto che è il comandante dei vigili!). Vista la situazione "aberrante" anche tutto il gruppo di minoranza, Vardon Inant, dopo aver comunque ringraziato i vigili del fuoco volontari per il loro operato, esce dalla seduta».
A quel punto, però, manca il numero di consiglieri sufficienti per approvare il bilancio. «Momenti di panico - aggiungono - poi la brillante idea: telefonare ad un consigliere di maggioranza assente ed imporgli di votare. Detto e fatto: telefonata, rapida spiegazione del perché il malcapitato consigliere era stato chiamato al cellulare, votazione, approvazione, chiusura della telefonata e tutti contenti. Scampato pericolo».
Quindi l'amara conclusione: «Va da sé che quando si gestisce la "cosa pubblica" come una "cosa di famiglia" non è un bello spettacolo per la democrazia».