Nuovo ospedale di Cavalese, Fugatti incontra i sindaci, ma il progetto non c'è e si parla solo di procedure e pratiche di valutazione
Il presidente: «Decideremo con i territori», ma finora nessuno sa nulla della proposta Mak di costruire il nosocomio a Masi. Zanon: «Non era questo l’incontro in cui ci aspettavamo dettagli»
PREDAZZO. «Sul nuovo ospedale di Fiemme, Fassa e Cembra decideremo assieme ai territori». Parola di Maurizio Fugatti, che ieri pomeriggio ha incontrato sindaci e rappresentanti istituzionali delle tre valli nella sala consiliare del municipio di Predazzo.
L'appuntamento è stato considerato come un primo passo verso il coinvolgimento del territorio per la sanità del futuro nelle valli dell'Avisio. In ballo c'è il progetto da oltre 130 milioni di euro proposto dall'Associazione temporanea di imprese con capofila la Mak Costruzioni di Lavis, che prevede la costruzione di un nuovo ospedale a Masi di Cavalese su parte dei terreni dell'attuale vivaio forestale. Progetto di cui tanto si è parlato, senza però conoscerne i dettagli che, va detto, l'incontro di ieri non ha portato a svelare.
I dirigenti provinciali hanno illustrato l'iter di valutazione della proposta, menzionando gli aspetti relativi a inquadramento territoriale (l'ipotesi di collocazione che riguarda la piana dei Masi di Cavalese), la viabilità, il processo pianificatorio, con i tempi per il deposito delle osservazioni anche da parte di Comunità e Comuni, e le questioni urbanistiche.
Carte sul nosocomio invece non si sono ancora viste.
Negli scorsi mesi nessun sindaco - tranne quello di Cavalese, Sergio Finato, contrario alla nuova costruzione e favorevole a mettere mano all'ospedale esistente - si è sbilanciato sulle due ipotesi in campo. Nuova costruzione o ristrutturazione, appunto. Prima va conosciuta la nuova proposta.
Fugatti ieri ha garantito come la scelta finale sarà presa coinvolgendo i territori, una volta giunto al termine l'iter di valutazione su tutti gli aspetti tecnici di cui si sta occupando il Navip (Nucleo di analisi e valutazione degli investimenti pubblici della Provincia), atteso nelle prossime settimane. «Questo - ha detto Fugatti - vuole essere un primo incontro con gli amministratori locali sul progetto, a cui ne faranno seguito altri coinvolgendo tutti gli attori istituzionali sul territorio».
Nulla, insomma, è ancora stato deciso. Il presidente ha comunque ricordato che il finanziamento già stanziato per la ristrutturazione dell'ospedale di Cavalese è ancora disponibile e resterà tale fino alla decisione finale. Secondo il direttore del Servizio ospedaliero provinciale di Azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo «come insegna il Covid, un ospedale moderno deve essere caratterizzato da una elevata flessibilità strutturale e impiantistica in modo da essere pronto ad accompagnare ogni evenienza futura». Da questo si evince come il progetto sulla ristrutturazione dell'esistente, realizzato dallo studio Ravegnani, andrebbe probabilmente rivisto.
«Non era oggi (ieri, ndr) il momento in cui dovevamo esprimere pareri o decisioni sull'una o l'altra proposta - dice il commissario della Comunità territoriale di Fiemme, Giovanni Zanon - Noi amministratori del territorio abbiamo ricevuto delle spiegazioni di natura esclusivamente tecnica. Mi ritengo soddisfatto di questo incontro, la Provincia ha dimostrato attenzione verso il nostro territorio. Ora però dovremo trovarci presto con i sindaci e cominciare a fare delle riflessioni su quello che vogliamo per la nostra sanità». «Siamo soddisfatti, siamo venuti a conoscenza dell'iter tecnico e ne prendiamo atto - gli fa eco Marco Larger, presidente della Conferenza dei sindaci - Sapevamo che Fugatti non sarebbe venuto con il progetto dell'ospedale, prima va valutato se l'operazione è fattibile. Non è scandaloso il Ppp (partenariato pubblico-privato), altrove in Europa lo fanno ed è stato utile conoscere dalle parole dei dirigenti il suo funzionamento».
Quanto alla localizzazione del nuovo ospedale, osserva: «Non sono esclusi altri luoghi, però dev'esserci un grande motivo per spostarlo. La priorità ce l'ha Masi».
Il sindaco di Cavalese, Sergio Finato, resta invece convinto che la strada maestra sia quella di procedere sul progetto finanziato: «Secondo noi, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale questa resta la scelta migliore e ho sentito con favore la garanzia da parte del presidente Fugatti che i fondi per il progetto 2018 ci sono».
Alla fine dell'incontro Benetollo ha anche detto che è stato stanziato 1,2 milioni per riqualificare il pronto soccorso di Cavalese. «Questo - osserva Finato - è un elemento che non può che fare piacere, perché va nel segno della concretezza e della risoluzione dei problemi che ci sono. Dunque lo colgo con piacere, anche perché i lavori dovrebbero partire molto presto».