Forte vento in quota, impianti fermi in Val di Fassa, centinaia di turisti appiedati, operazione esodo in corso con gli skibus
In allerta i Vigili del fuoco, come da Piano operativo, e decine di uomini di Polizia Locale e Carabinieri dislocati per indirizzare gli sciatori appiedati alle fermate più vicine
CANAZEI. Era previsto per oggi il forte vento da nord, che ha bloccato intorno alle ore 16 tutti gli impianti del Sella Ronda, con pesanti conseguenze per i turisti.
Ci sono centinaia di sciatori lasciati a terra ed impossibilitati e rientrare nelle valli: anche in Val di Fassa è scattata una grande operazione di recupero, utilizzando tutti gli skibus disponibili, con vigili del fuoco, Polizia Locale, forze dell’ordine, Carabinieri in azione.
Le società degli impianti, non potendo garantire la sicurezza delle risalite, sono state costrette a fermare le cabine. Ed ora si tratta di smaltire il pubblico. Lunghe attese alle fermate degli autobus nella zona di Canazei, da Penia a Pera di Fassa.
«I nostri uomini sono in azione, come previsto dal Piano operativo concordato con le società impiantistiche – ci spiega il presidente della Federazione, Giancarlo Pederiva, già a capo dell’Unione Distrettuale di Fassa – di solito si tratta del recupero di sciatori bloccati sugli impianti, ma questa volta il caso è diverso».
«Stiamo indirizzando gli sciatori che arrivano a valle alle più vicine fermate degli skibus» ci spiega il comandante della Polizia Locale – Polins – Gianluca Ruggiero – e l’intera operazione è gestita dai Vigili del fuoco, come da Piano operativo. Noi abbiamo tutti gli agenti disponibili in zona, a piedi, di supporto ai Corpi dei pompieri. Tutto si sta svolgendo in maniera ordinata, e non vi sono problemi particolari».
«Si tratta di un evento raro - conferma Fausto Lorenz, presidente dell'APT Fassa - ma può succedere; per questo siamo preparati per affrontare questo genere di situazioni. Abbiamo un ufficio incaricato a seguire costantemente la mobilità e potenziare i servizi skibus e trasporto in valle se e quando necessario. Le strutture sono tutte attive e c'è un costante raccordo tra le varie componenti del sistema per gestire la criticità e ridurre per quanto possibile i disagi. E' necessario portare pazienza per la gestione di una situazione per cause naturalmente indipendenti».