Salute / Domande

Nuovo ospedale di Cavalese, che cosa succede, e perché il Navip non decide?

Il Nucleo di Valutazione aveva 90 giorni di tempo per esprimersi sul progetto della Mak. ne sono passati 435 ed è caduto un velo di silenzio. Il duro attacco di Casanova: «A quest’ora avevamo rifatto il vecchio ospedale, come già deciso»

FIEMME. Il Navip (Nucleo di Valutazione della Provincia) aveva 90 giorni di tempo per esprimere la propria valutazione sulla proposta di finanza di progetto avanzata dalla Mak di Lavis per realizzare il nuovo ospedale di Cavalese. Ne sono passati 435 e ancora non c'è un verdetto chiaro su un'opera che potrebbe costare 200 milioni di euro o oltre, chiavi in mano.

Basterebbe questo dato per dire che qualcosa non va: qualcuno l'ha già detto e a ribadirlo è Luigi Casanova, esponente storico degli ambientalisti e di Onda, il movimento fondato dal consigliere provinciale Filippo Degasperi (ex M5S). Casanova scrive una lunga riflessione sul fatto che la Provincia di Trento è pronta a mettere circa 110 milioni di euro nelle strutture scelte per ospitare le Olimpiadi invernali 2026 «ma quando si tratta di investire in strutture scolastiche o sanitarie tutto finisce in farsa, umiliando l'autonomia del Trentino».«Pensiamo alla misera vicenda del Not o a quanto accaduto all'ospedale di Fiemme, a Cavalese - ricorda -: in quest'ultimo caso il progetto era pronto e condiviso dal territorio. A oggi, estate 2022, i lavori sarebbero già iniziati e l'opera verrebbe conclusa in grande anticipo sull'evento olimpico».

Ma, come noto, non è andata così: «La giunta provinciale a guida Fugatti ha deciso di stralciare i fondi già a bilancio, annullare il progetto e investire in una non casuale proposta di progetto di finanza pervenuto da una società privata, la Mak di Lavis, che andrebbe a consumare suolo libero definito ancora oggi area agricola di pregio, nel fondovalle, in zona a rischio idrogeologico. Con costi di realizzazione tripli rispetto a quanto già deliberato nella precedente legislatura e costi di gestione annuali insostenibili, per un totale di spesa a carico del pubblico che si aggira, a conti fatti prima dello scoppio della guerra, sui 180 milioni di euro».

Per l'esponente di Onda, «un goffo disegno costruito a favore di una impresa privata di cui, dopo 1 anno e tre mesi dalla presentazione, «noi cittadini delle valli dell'Avisio non sappiamo nulla, perché la giunta provinciale mantiene su tutto il velo della segretezza».

Il presidente Maurizio Fugatti era atteso in effetti verso metà giugno in valle, ma finora non si è visto: «Quello della amministrazione provinciale è un comportamento offensivo verso i tecnici del Navip, verso gli amministratori delle tre valli e specialmente verso noi residenti. Sorge il dubbio, più che legittimo, che il centrodestra voglia portare la sanità delle valli al collasso, per poi regalare tutto al privato. Non solo la prossima struttura che ospiterà l'ospedale, se mai verrà realizzata, ma anche il personale specialistico, medico e infermieristico».

Ricordando che ormai «anche in situazioni di evidente urgenza e di malattie gravi come i tumori» ricorrere alla sanità privata per i cittadini non è più una scelta, ma «un obbligo» (vista la carenza di medici e le lunghissime liste di attesa) Casanova chiede risposte immediate: «Vogliamo sapere se l'ospedale sarà rifatto: dove, come, e quali servizi offrirà al Trentino intero. Vogliamo sapere, subito, come saranno organizzati i servizi sanitari delle tre valli, partendo dalla medicina territoriale e arrivando a visite in tempi decenti, senza più che ci venga imposto il ricorso ai privati. Questa giunta provinciale è capace di respiro?».

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