Al Gardeccia in troppi vanno solo al wc, il gestore del rifugio all’attacco: “Il Comune pensi ai servizi”
Marco Desilvestro è stufo: “Con la massa di turisti che arriva, servono servizi che non dobbiamo essere noi a dare, soprattutto se si tratta di accogliere persone che non consumano”. Ecco cosa risponde il sindaco di Sèn Jan
GHIACCIAI Marmolada e caldo non fermano i turisti
SÈN JAN. Rifugio Gardeccia, 1.949 metri di altitudine nel cuore del gruppo del Catinaccio, tra le Torri del Vajolet, i Dirupi di Larséc e il Catinaccio d'Antermoia. È qui che da qualche anno stanno battagliando il gestore Marco Desilvestro e l'amministrazione comunale di Sèn Jan.
Motivo della discussione, in particolare, i servizi igienici, ma anche la gestione e raccolta dei rifiuti. Per andare alla toilette si forma ogni giorno una lunga coda che attraversa il bar e la sala da pranzo, in mezzo ai clienti seduti ai tavoli per mangiare. E questo, si può ben capire, è un bel problema.
L'imprenditore chiede una struttura esterna adibita a servizi igienici e accusa il Comune di non fare nulla, l'amministrazione comunale con il sindaco dice che deve essere il rifugista ad adoperarsi per risolvere il problema.
Parla Marco Desilvestro, gestore del Gardeccia. «Con la grande massa di gente che arriva servono dei servizi che non dobbiamo essere noi a dare, soprattutto se si tratta di accogliere persone che non consumano nel rifugio. Avere gente in fila tra i tavoli del bar è inammissibile, ancora di più in questi tempi di pandemia. È da tempo che rompo le scatole al Comune, ma la situazione è sempre quella. Da due anni mettiamo dei bagni esterni da cantiere e devo dire che un po' la situazione è migliorata, ma solo grazie al fatto che ci siamo attivati noi, e comunque questa può essere solo una soluzione temporanea».
C'è poi la questione delle immondizie. «Servono altri bidoni per raccoglierle e cestini per le deiezioni dei cani», dice Desilvestro. La richiesta è chiara. «Chiedo che il Comune si attivi per realizzare dei bagni pubblici esterni. Poi per la pulizia ci possiamo anche arrangiare noi, ma ne abbiamo urgente bisogno. In una zona turistica di grande afflusso come la nostra non si può lavorare con questi disservizi».
Il sindaco Giulio Florian è di tutt'altro parere ed è lapidario. «Su quel rifugio il Comune di Sèn Jan non farà niente. Quello che dovevamo fare è stato fatto, cioè chiedere alla Provincia di portare le fognature e la corrente elettrica. Se poi si vogliono fornire altri servizi è l'imprenditore che deve adeguarsi, non è il Comune che deve fare il rifugista. Sennò dobbiamo metterci pure a offrire ristorazione. Se il rifugio Gardeccia è rimasto uguale da settant'anni la colpa non è di certo nostra».
Il sindaco Florian dice che il Comune è venuto incontro alle esigenze del privato. «Quando venne fatto il piano attuativo il rifugista ha potuto dire la sua, poi ha successivamente chiesto una variante al piano e noi l'anno scorso l'abbiamo presa in considerazione, ma ci vuole del tempo perché le richieste vengano vagliate e, in caso, che diventino effettive. Per chi vuole investire il Comune offrirà sempre la massima collaborazione, per chi invece pretende che faccia tutto l'ente pubblico, no».