Il progetto olimpico per il trasporto collettivo, si allunga la lista di chi dice no al Brt: «Aumenterebbe il traffico»
Dopo i dubbi espressi sul piano della Provincia dal procurador del Comun general Giuseppe Detomas, dal partito di Onda e dagli amministratori di Fiemme, ecco la contrarietà secca manifestata dalla Union di Ladins de Fascia: «Progetto non adatto a un ambiente di montagna»
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VAL DI FASSA. L’Union di Ladins de Fascia rifila un secco no al Bus Rapid Transit, il sistema di trasporto pubblico che la Provincia ha proposto lungo la statale 48 in previsione del 2026, anno olimpico.
La presentazione del progetto alla popolazione della val di Fassa, nell’incontro che si è tenuto l’8 settembre scorso nella sede della Scuola Ladina di Fassa, non ha lasciato dubbi all’associazione.
«Il Consei de l’Union di Ladins - dice senza giri di parole il presidente Fernando Brunel - intende opporsi chiaramente a questo progetto che porterebbe solamente più andirivieni ogni giorno dalle valli vicine e dalla città di Trento».
Dopo i dubbi espressi dal procurador del Comun general Giuseppe Detomas, dal partito di Onda e dagli amministratori di Fiemme un’altra realtà ha esposto pubblicamente le proprie critiche.
«Di traffico che incide negativamente sul turismo storico della val di Fassa ce n’è già abbastanza. Negli ultimi tempi la nostra valle durante la stagione turistica è diventata una “città” e il progetto del Brt non è adatto a un ambiente di montagna, anche dichiarato in parte patrimonio Unesco, e danneggia fortemente la nostra identità culturale ed economica».
Il progetto consiste nel collegamento da Ora (interscambio con la ferrovia del Brennero) fino a Penia, passando per Cavalese, Predazzo, Moena e Canazei. Tre linee previste, corsie riservate per il passaggio dei bus, con l’allargamento della SS48 delle Dolomiti con una terza corsia e il posizionamento di 80 semafori all’entrata dei paesi per incentivare il servizio di trasporto pubblico rispetto a quello privato.
«Oltre a tutto ciò - conclude Brunel - sono previsti parcheggi per le autovetture su 49 mila metri quadri di territorio, ben 5 ettari. È dovere dell’Union manifestare la propria opinione su un problema così importante dal momento che tra i suoi principali obiettivi ci sono la salvaguardia dell’identità ladina e della lingua e dunque anche dell’ambiente naturale. Con la scusa delle Olimpiadi e dei suoi finanziamenti la nostra valle potrebbe essere raggiunta con più facilità e rapidità, ma con grande aumento di traffico e consumo di un’altra fetta di verde del nostro territorio».
[nella foto, un esempio di soluzione trasportistica simile a quanto previsto per il Brt]