Luci ed ombre sulle Olimpiadi invernali 2026: è opportuno organizzare l’evento?
Mancano meno di tre anni ai Giochi, ma servono davvero alle valli di Fiemme e Fassa? Questo l’oggetto dell’incontro organizzato dal Comune di Moena nei giorni scorsi, il primo di quattro appuntamenti. È intervenuto anche l’ambientalista Casanova
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MOENA. Le prossime Olimpiadi invernali sono più vicine di quanto sembra. Mancano meno di tre anni - si svolgeranno dal 6 al 26 febbraio 2026 - ma il dibattito sull'utilità o meno di organizzare un evento di tale portata si è acceso da tempo. Servono davvero alle valli di Fiemme e Fassa? È stato questo il tema dell'incontro organizzato dal Comune di Moena giovedì sera (16 marzo) nella Sala Rovisi del Municipio, il primo di una serie di quattro appuntamenti che riguarderà tematiche di grande interesse.
Sulle Olimpiadi ci sono "Luci" e "Ombre". Sulle prime ha posto l'accento Maria Bosin, sindaca di Predazzo, luogo che ospiterà le gare olimpiche del salto (a Lago di Tesero, invece, le gare di fondo). Sulle seconde è concentrato l'impegno dell'ambientalista Luigi Casanova, che lo scorso autunno ha dato alle stampe il libro "Ombre sulla neve", puntando l'attenzione sul rispetto della montagna e contro cemento, speculazione e sprechi.
«Sono stati demoliti tutti i buoni propositi del dossier di candidatura: costi, condivisione e partecipazione, sostenibilità ambientale e legacy (eredità degli impianti, ndr)» ha accusato Casanova, che ha esordito condannando «le tre opere che non servono assolutamente a nulla e sono da bloccare subito: i collegamenti da Cortina a Val Badia, Arabba e Monte Civetta. Già nel 2020 è stato cancellata l'idea di costruire un villaggio olimpico a Livigno, ora perché bisogna imporre a Cortina un'analoga struttura da 50 milioni di euro che poi sarà demolita? A cosa serve una nuova pista di bob, quando ad oggi i tesserati di questo sport in Italia sono 47?».
Non è stato facile, per Casanova, raccogliere le informazioni riportate nel suo libro. «Devo ringraziare i comitati territoriali delle varie località olimpiche, senza di loro oggi nessuno saprebbe nulla di come si è proceduto alla costruzione di questo evento. Si è scelto di commissariare le opere per avere più semplicità di manovra, ma così facendo per i cittadini è impossibile controllare quello che fanno le amministrazioni. Non c'è stato il giusto confronto con il territorio».
A Predazzo due dei cinque trampolini verranno ricostruiti un po' più grandi. Verrà realizzata una nuova torre giudici, un ascensore inclinato per portare gli atleti a monte, potenziato il sistema di illuminazione e l'impianto di innevamento. A Lago di Tesero verrà ricostruita la tribuna, costruito un nuovo centro Fisi e realizzata la pista di skiroll. «Un'opera assurda - ha commentato Casanova - c'è la pista a Passo Lavazè poco distante, costruita tre anni fa spendendo 700mila euro, un tracciato impegnativo e un posto scomodo da raggiungere».
«Avere due piste ad altrettante altitudini serve per dare risposta ai gruppi sportivi - ha ribattuto il consigliere provinciale Pietro De Godenz - ricordo che fare skiroll su strade e ciclabili è vietato, quindi questa opera è necessaria». Per Predazzo l'organizzazione delle Olimpiadi porta un grande impegno di risorse, sopratutto umane, ma allo stesso tempo onore e prestigio nel poter ospitare l'evento sportivo per eccellenza.
«Per il territorio è una grande opportunità - ha affermato la sindaca Maria Bosin - I nostri trampolini sono stati costruiti nel 1991, avevano problemi di staticità e serviva intervenire comunque, affinché venissero collaudati. A Predazzo avremo anche il villaggio olimpico (inizialmente previsto in località Veronza a Carano, ndr), ricavato all'interno della Guardia di Finanza: credo che l'investimento sarà sfruttato al meglio dalla scuola alpina». Con Casanova c'è anche un punto di accordo.
«Si è parlato troppo poco di queste Olimpiadi, serve comunicare meglio ed essere più trasparenti».In conclusione, alcuni dati sull'evento. In val di Fiemme sono in programma 21 gare olimpiche e 42 paralimpiche. Nelle due settimane Fiemme e Fassa ospiteranno circa quattromila persone collegate in vario modo alla manifestazione. La copertura mediatica dell'evento sarà notevole: 12mila emittenti e 3000 giornalisti. Si stima un coinvolgimento di pubblico nell'ordine delle 3 miliardi di persone. Molte di loro avranno gli occhi puntati sulla val di Fiemme: sarà un'occasione unica per promuovere il territorio.