Predazzo, dieci famiglie sfollate dopo lo spaventoso incendio. Non viene esclusa l'ipotesi del dolo
Al lavoro tra venerdì pomeriggio e ieri oltre duecento vigili del fuoco, in corso le verifiche sullo stato degli immobili colpiti e sulle cause del rogo. Le fiamme, divampate da un fienile, si sono estese a un rustico di legno e da qui ai tetti di altri edifici
IL FATTO Spaventoso incendio nel centro di Predazzo
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NATALE Il fascino dell'albero, ma attenzione ai rischi di incendio
BRENTONICO Incendio devasta il presepio nella parrocchiale
TENNO Principio d’incendio nella cucina di una palazzina
PREDAZZO. Trascorreranno il Natale fuori dalle loro case, un Natale da evacuati i componenti delle dieci famiglie residenti negli edifici pesantemente danneggiati dal furioso incendio divampato venerdì sera in via Dante a Predazzo, in pieno centro storico del paese. Due famiglie hanno trovato ricovero presso la caserma dei vigili del fuoco e le altre presso parenti e amici, con il Comune che comunque per tutti aveva già predisposto idonee soluzioni. Da segnalare nell'ambito di una gara di solidarietà che comunque ha coinvolto tutto il paese, la meritoria iniziativa di un cittadino che ha messo a disposizione un proprio appartamento.
Il bilancio finale del rogo, dopo i primi sopralluoghi svolti da ufficiali e funzionari dei vigili del fuoco permanenti di Trento, parla di due edifici dichiarati inagibili con ordinanza del sindaco Giovanni Aderenti e di cinque tetti ridotti in cenere dalla furia delle fiamme.
Fiamme sulla cui origine nessun addetto ai lavori al momento intende sbilanciarsi. Nessuna ipotesi viene scartata. Ciò significa - e la cosa è inutile dire che inquieta non poco - che in base alle risultanze dei primi accertamenti, non si può escludere nemmeno quella dolosa. «Allo stato delle indagini è così - afferma il sindaco Giovanni Aderenti -. Ciò non significa però che questa pista goda di maggior peso rispetto a cause accidentali».
Reduce da 24 ore filate di lavoro prima sul fronte delle fiamme e poi nelle operazioni di messa in sicurezza e bonifica, a spiegare nel dettaglio la dinamica dell'incendio è il comandante dei vigili del fuoco volontari di Predazzo, Mauro Morandini. «L'incendio è partito da un fienile ed ha coinvolto rapidamente tre edifici residenziali e due rustici in legno».
A fare da camino alle fiamme, portandole fino ai tetti degli altri quattro immobili, è stato proprio uno dei due rustici. «Trattandosi di una struttura in legno, con interni e solai pure in legno, ha preso fuoco dal basso sviluppandosi poi all'interno - spiega il comandante -. Quando i segnali dell'incendio in atto si sono manifestati all'esterno, ormai il fuoco dentro era già arrivato al tetto e da lì si è propagato alle coperture degli edifici confinanti».
Un incendio d'altri tempi, quando a "partire" erano interi centri storici proprio per la contiguità delle abitazioni: «È stato un intervento molto complesso, anche perché solo su un fronte dell'incendio si è potuto agire da una strada facilmente raggiungibile dai mezzi. Siamo riusciti per quanto possibile a limitare i danni e ciò grazie all'impegno tra venerdì e oggi (ieri per chi legge, ndr) di non meno di 200 vigili, con il coinvolgimento di tutti i corpi del distretto di Fiemme più Pozza di Fassa con l'autoscala e i permanenti da Trento».
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