Il papà dj, il figlio "smanettone" e la musica di AI: un libro per capirne di più (scritto con Chat GPT)
Guido Brigadoi, storico musicista e conduttore radio, si è confrontato con Nicolò Brigadoi Calamari, e insieme hanno «interrogato» l’intelligenza artificiale
FASSA. Di Chat Gpt e Intelligenza Artificiale si parla ormai da anni. Un tema che scuote e divide l'opinione pubblica e che da un lato fa paura e dall'altro affascina. L'intelligenza artificiale è una tecnologia informatica che rivoluziona il modo con cui l'uomo interagisce con la macchina, e le macchine tra di loro. Possiamo definire l'AI come il processo attraverso cui le macchine e i sistemi informatici simulano i processi di intelligenza umana. Oggi siamo agli albori di quella che con ogni probabilità sarà la Rivoluzione del secolo che stiamo vivendo. «Infinite possibilità. Infinite opportunità. Infiniti pericoli».
La descrive così Guido Brigadoi nella prefazione del suo nuovo libro «Intelligenza musicale - passato e futuro si incontrano nel presente» (Isenzatregua Edizioni), scritto assieme al figlio Nicolò Brigadoi Calamari.
Ripercorrendo le tappe fondamentali della carriera da musicista di Guido, il libro alterna la narrazione ai capitoli creati da Chat GPT e sviluppati da Nicolò con possibili scenari alternativi della vita del padre. Il risultato è un testo che sorprende, diverte, e soprattutto fa ragionare. Il libro verrà presentato oggi pomeriggio alle 17, 30 da entrambi gli autori al Museo ladin de Fascia, sala Luigi Heilmann, ingresso libero.
Guido Brigadoi come è nata l'idea di questo libro?
È nato tutto dal fatto che volevo raccontare, sia a me stesso che ad altri, la passione per la musica che mi ha accompagnato fin dalla nascita e continua tutt'ora. Grazie a mia moglie, ho cominciato a scrivere vari aneddoti e alla fine ne è uscito un libro.
E poi ha coinvolto suo figlio?
Esattamente. Parlandone con Nicolò, che è un abile utilizzatore dell'intelligenza artificiale e sperimentatore del campo, si è deciso di provare a chiedere a Chat GPT cosa ne pensasse dei miei scritti. È stata un'esperienza meravigliosa di condivisione di vita tra padre figlio.
È Nicolò che ha avuto l'idea di usare Chat GPT come terzo "autore"?
Beh sì, lui utilizza la chat anche per tanti altri esperimenti, compresi quelli musicali. Fa cose strabilianti! Così abbiamo provato assieme a giocare e divertirci con Chat GPT: le abbiamo fatto tante domande e chiesto varie cose, finché sono apparse risposte che ci piacevano, e le abbiamo affiancate ai miei racconti. Si può dire che l'intelligenza artificiale è stata utile. Molto utile, quando inizi a prenderci la mano ti dà un supporto notevolissimo, e nella scrittura ormai è un portento. Negli ultimi due anni è migliorata parecchio, ci sono sempre meno errori grammaticali.
Lei pensa che sia il futuro della scrittura?
Io direi che è il presente. Ma non solo nella scrittura, Nicolò ha sviluppato anche la copertina con l'intelligenza artificiale, e sento sempre più persone in vari campi, dalla scienza all'istruzione, che la utilizzano.
Non fa paura se si pensa alle notizie false che girano online?
Le fake news non vengono dalla chat ma da noi. Siamo noi che utilizziamo internet in modo scorretto, molti di noi dicono e scrivono online quello che vogliono senza assicurarsi che sia vero o falso. È così che nasce il problema perché Chat GPT prende le nostre idee e le riporta fidandosi al 100%. Noi abbiamo fatto una domanda specifica alla chat: "Sei sempre sincera? " e la risposta è stata: "Si ma dipende dai dati che ho". Cioè se i dati sono falsi la risposta sarà falsa, è questo il pericolo.
Farete altri libri con l'aiuto dell'intelligenza artificiale?
Non lo sappiamo ancora. Ho idee in testa e la voglia di scrivere c'è di sicuro, vedremo cosa ne uscirà.