Ricerche / Soccorso

Il mistero del giapponese scomparso sul Latemar da quasi un mese

Aramaki Nahoiro, 63 anni, in vacanza a Vigo di Fassa: l’8 agosto ha preso gli impianti per Passo Feudo, e da allora nessuna notizia. Dopo il Trentino il viaggio avrebbe dovuto proseguire in Alto Adige per poi andare in Austria e in Germania

di Francesca Cristoforetti

PREDAZZO. Del turista giapponese di 63 anni, scomparso sul Latemar l'8 agosto scorso, ancora nessuna traccia. Per lui, Aramaki Nahoiro, visto per l'ultima volta dopo essere partito dagli impianti di Predazzo, proseguono le ricerche sul territorio da parte delle forze dell'ordine: ad essere attivati il soccorso alpino della guardia di finanza di Passo Rolle, i carabinieri della compagnia di Cavalese, il soccorso alpino trentino ma anche i colleghi altoatesini per riuscire a setacciare tutta l'area anche oltre i confini della provincia di Trento.

Ad essere utilizzati tutti gli strumenti a disposizione, fra cui termocamere, cani molecolari e droni, insieme a diversi sopralluoghi degli elicotteri. Accanto a questo anche l'analisi delle telecamere di videosorveglianza.

Al momento però sembrano essere pochi gli elementi raccolti: l'uomo l'8 agosto scorso non aveva fatto rientro nell'albergo dove alloggiava, a Vigo di Fassa. Stando alle prime informazioni l'uomo avrebbe prenotato un taxi la mattina successiva alla sua scomparsa, appuntamento al quale non si sarebbe mai presentato.

Immediatamente sono cominciate le ricerche nell'area indicata come ultima località frequentata dal 63enne. Il quale, partito dagli impianti del Latemar, sarebbe sceso a Passo Feudo, presumibilmente diretto verso il rifugio Torre di Pisa, come riporta il Corpo nazionale del soccorso alpino sui social per diffondere la notizia. Ad essere coinvolti in prima battuta anche l'Ambasciata e il Commissariato del Governo.

Nahoiro era atterrato sul suolo italiano, in Veneto, lo scorso 30 luglio per compiere un tour europeo, organizzato da un'agenzia viaggi giapponese. Dopo il Trentino il viaggio avrebbe dovuto proseguire in Alto Adige per poi andare in Austria e in Germania.

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