Desmontegada de le Caore, grande successo a Cavalese
Una stagione in alpeggio senza predazioni: gli animali sono rimasti sempre protetti grazie alle guardie notturne in quota «costate parecchie notti insonni». La festa non è stata solo un momento simbolico di ritorno a valle degli animali, ma una celebrazione della cultura locale
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CAVALESE. Dal 13 al 15 settembre, Cavalese è stata teatro della tradizionale Desmontegada de le Caore, un evento che celebra il ritorno delle capre dall'alpeggio dopo i mesi estivi.Questo rito antico, che ha saputo rinnovarsi con il passare del tempo, è un momento di festa e condivisione per tutta la comunità della val di Fiemme.
La Desmontegada non è solo un momento simbolico di ritorno a valle degli animali, ma un'intera celebrazione della cultura locale.
L'evento clou è stata la sfilata di domenica, dove allevatori e capre, accompagnati da musica, folklore e tanta allegria, hanno percorso le vie del centro storico di Cavalese. Tra le caprette in passerella, c'è stata grande attesa per la premiazione del becco e della capra più belli della Magnifica Comunità di Fiemme.
A vincere il titolo quest'anno sono stati il becco dell'allevatore Paolo Scarian e la capra di Gabriele Cavada.
Uno degli aspetti più apprezzati di questo evento è stata sicuramente l'enogastronomia. Durante tutta la settimana della Desmontegada, i ristoranti, agriturismi e hotel aderenti alla Strada dei formaggi delle Dolomiti e al club Tradizione e Gusto propongono menù speciali dedicati alle eccellenze casearie caprine. Tra la sfilata dei trattori e la bella musica, il freddo non ha fermato i tantissimi partecipanti.
«La Desmontegada rappresenta per tutta la val di Fiemme un evento unico - ha affermato il sindaco di Cavalese Sergio Finato - questa festa è il giusto mix tra musica, folklore, identità e tradizione. Sono coinvolte moltissime associazioni tra cui l'Associazione Allevatori Caprini, che da oltre vent'anni si impegnano nella realizzazione di questo bellissimo evento. Il lavoro degli allevatori non è semplice, soprattutto negli ultimi anni, con il problema dei grandi carnivori. Come istituzioni dobbiamo lavorare e trovare dei provvedimenti normativi, anche a carattere europeo, che possano gestire il problema, compreso l'abbattimento», ha concluso il sindaco Finato.
Durante il weekend, è stato possibile vivere gli ultimi momenti dell'alpeggio in malga, partecipando ad attività come le visite in stalla e gli incontri con gli allevatori.
«L'alpeggio è iniziato il 20 maggio- ha affermato il presidente dell'Associazione Allevamento Caprini Alberto Nones -; dietro a questa giornata c'è il lavoro di un anno, tanta passione, ma anche tantissime difficoltà, dalla carenza di personale ala problematica dei grandi carnivori. Fortunatamente quest'anno non abbiamo avuto predazioni dirette, ma questo ci è costato parecchie notti insonni».