Bleggio, tagliate le viti dell'ex sindaco Caldera
Un gesto vandalico che tocca il portafogli ma soprattutto la passione
Brutto risveglio per Livio Caldera , ex sindaco di Bleggio Inferiore prima e Comano Terme poi, che ieri mattina ha trovato le sue ottanta viti tagliate e l'impianto severamente danneggiato. L'appezzamento dove Caldera coltivava, nel tempo libero, un'ottantina di vigne, è quello di famiglia, in località «Frate», a valle della frazione di Madice, dove già suo padre faceva il viticoltore: da una quindicina di anni Caldera aveva ripulito il terreno e ripiantato le viti e di recente qualche albero di corniole. Come praticamente fa ogni giorno, anche ieri mattina si è recato al campo per occuparsene ma ha trovato le viti tagliate di fresco e i danni alle strutture: «Non hanno più di 24 ore - spiega il figlio Alessandro - foglie e tagli erano ancora verdi».
Un gesto vandalico che tocca il portafogli ma soprattutto la passione, i ricordi familiari e il lavoro che da una quindicina di anni era stato fatto per ripristinare il vitigno. Difficile dire se il dispetto sia collegato al passato di sindaco di Caldera o alla sua passione per la caccia, ma è a questi due ambiti di vita che sembra possa collegarsi. Quest'ultima ipotesi nasce per un altro brutto episodio che già due anni fa era accaduto all'ex primo cittadino: la sua postazione di caccia, a pochi giorni dall'apertura della stagione venatoria, era stata accuratamente danneggiata e segata nei sostegni, in maniera che fece subito pensare, oltre ai danni materiali, anche alla volontà di provocare un incidente: Caldera si accorse del danneggiamento della struttura in tempo, ma la manomissione fece subito intuire che vi era stato il tentativo di celarla, nella speranza di provocare una caduta.
Ecco perché all'indomani di quest'ultimo episodio, fra le ipotesi che la famiglia sta vagliando c'è anche quella di una ritorsione legata alla nota passione per la caccia di Caldera più che al suo lungo passato di amministratore: non si ricordano infatti episodi direttamente collegati alla sua attività di sindaco. C'è tanta amarezza nella famiglia Caldera, il valore del piccolo vitigno era di gran lunga più personale che economico: per l'ex amministratore in pensione si trattava di una passione e della volontà di portare avanti un'attività di famiglia. Ritrovarsi piante e impianto devastati da una mano ignota ha lasciato interdetti lui e anche la comunità che, al proprio interno, cerca il responsabile. La natura del gesto porta infatti a concentrarsi sulle persone locali, che conoscono bene zona e abitudini, con l'abilità e le conoscenze del luogo necessarie a calcolare i tempi per non essere colti sul fatto e una ragione personale per compiere i danni. Lunedì la denuncia alle autorità, anche se la segnalazione ai carabinieri è già stata fatta.