Parte da Tione la campagna per la manutenzione alle canne fumarie
Gli esperti: così si evitano la maggior parte degli incendi negli edifici
Il venti per cento degli incendi in edifici legati alle canne fumarie è da addebitarsi ad una cattiva o assente manutenzione. Un altro cinquanta per cento riguarda la costruzione non perfetta dell'impianto vuoi per l'utilizzo di materiali impropri o perché non realizzata da aziende certificate iscritte all'apposito albo della Camera di Commercio. E quanto emerso oggi al convegno La sicurezza delle canne fumarie promosso a Tione nell'ambito di EcoFiera 2015, che chiuderà i battendi domenica sera alle 19.00. Ne hanno parlato l'ing. Mauro Barberi e l'avv. Francesco Moser, con testimonianze dei Vigili del Fuoco volontari di Tione, nell'appuntamento al Centro Studi Judicaria seguito da un foltissimo pubblico, molto interessato agli aspetti tecnici e giuridici. Con l'aumento degli edifici costruiti in materiali naturali e caratterizzati da materiali isolanti bionaturali appare determinante porre particolari attenzione nelle zone di contatto con la canna fumaria per evitare sovratemperature che poi possono dare vita ad inneschi.
Di vitale importante appare quindi il rispetto della norma e l'utilizzo di aziende certificate che a fine lavoro rilascino il cosiddetto Dico ovvero la dichiarazione di conformità dell'impianto. È buona norma procedere alla manutenzione-pulizia delle canne fumarie per impianti a legno ogni anno o al consumo di quaranta quintali di legna. Inoltre va osservata la norma di utilizzo di una canna fumaria per ogni apparecchio.
L'ing. Barberi ha infine evidenziato l'opportunità di dotare le stufe a legna di una apposita canna di rifornimento d'aria esterna in tutte le moderne abitazioniperchè dotate di serramenti ad alta tenuta che di fatto sigillano le abitazioni. Garantire una adeguata area comburente evita fenomeni di calo dell'ossigeno e di produzione monossido di carbonio.