Coro Fiaschi, tanta passione ma il nome non è «decoroso»
Dal 2012 ufficialmente, anche se è dal 2009 che i componenti lo hanno fondato, si esibisce il Coro Fiaschi: un coro di montagna con la particolarità, insolita in questo mondo, che a comporlo sono tutti giovani coristi. Età media 27 anni, come l’età di Fabio Brunelli presidente, fondatore ed entusiasta promotore del coro. Direttore è Patrick Artini e i componenti sono una decina. L’obiettivo: «A noi tutti piace portare avanti una tradizione – spiega Brunelli - perché in fin dei conti nelle canzoni raccontiamo le storie di chi andava in montagna, al pascolo, in guerra, raccontiamo in musica la vita di altri tempi che è poi il nostro passato e le nostre radici».
Come accade a tante cose di pregio, la corale è nata per caso: «Per scherzo: ci siamo trovati in un bar una domenica pomeriggio di qualche anno fa, ci siamo messi a cantare in un paio e un altro paio si sono aggiunti, alla fine della canzone ci siamo detti che sarebbe stato bello trovarsi per cantare ogni tanto». Et voilà: nasce un giovane coro di montagna che ha fatto dell’animazione per la propria comunità un cavallo di battaglia: oltre 40 i concerti nei tre anni di attività del coro, in manifestazioni di vario genere anche fuori dal Trentino, collaborando con associazioni ed enti, partecipando a feste, sagre di paese, concerti ed eventi culturali.
Nel 2014 apprezzatissimo dal pubblico lo spettacolo teatrale «Emozioni di guerra» con Mario Antolini Muson. Di recente, il primo brano inedito: «Ci teniamo moltissimo a recuperare brani del passato, ormai quasi dimenticati – racconta Fabio Brunelli – un amico di Tione ci ha cantato un brano che sentiva intonare da sua nonna e l’abbiamo registrato, armonizzato per quattro voci e modificato per arrivare ad un brano nostro». È nato così «Cara mamma, Gigetto mi ama». Con cui hanno vinto un concorso a Tione, fra altri 11 cori, con una piccola curiosità: il Coro Fiaschi era l’unico che non faceva parte della Federazione Cori del Trentino. Come mai?
Non per mancanza di volontà, la domanda è stata fatta, Nemmeno per difetto delle qualità e capacità del coro. Ma il problema è nel nome: «non in sintonia con le linee programmatiche che la coralità trentina si sta dando, ossia quell’impronta di impegno e di spirito di servizio alle nostre comunità […] che restituisce rispetto e serietà di immagine» ha decretato la Federazione.
E da dove viene questo nome controverso? «Il Coro Fiaschi si chiama così perché il canto popolare trentino è nato ed è stato tramandato nelle osterie, nei vòlti, o nei campi quando ci si trovava a fare due chiacchiere – spiega Brunelli - un fiasco di vino non mancava mai che è anche simbolo di unione e di amicizia».