Giudicarie, la protesta
La protesta contro l’ipotetico biodigestore che potrebbe sorgere - per iniziativa privata - a fianco della discarica comprensoriale di Zuclo si fa evidente: da qualche giorno infatti sono apparsi lungo le strade che portano a Tione numerosi striscioni «casalinghi» fatti di lenzuola, con le scritte di vernice spray.
In particolare gli striscioni sono sorti nei prati intorno alla retta di Zuclo, quindi «in vista» del sito dove potrebbe sorgere l’impianto per il quale è stato richiesto un primo parere di conformità alla Provincia. Cartelli ironici («Non ci resta che... la puzza») o di denuncia («Contro il biodigestore... sempre»), ma anche divertenti («Biodigestore, sta storia la spuza», «Chiedimi se sono felice del biodigestore», «Salviamo la Busa», «Discarica traffico fumi ora anche il biodigestore») o argomentativi: «Lasino no Fiavè no Storo no perché qui sì?» che non si possono certo ignorare e che sembrano il frutto di una «strategia» ben concordata.
Intanto il Comitato Busa Pulita sta distribuendo capillarmente il volantino preparato nei giorni scorsi. «L’importante - dicono alcuni degli attivisti - è che la gente conosca ed approfondisca il tema. Oggi i rifiuti sono anche una risorsa. Qui siamo già in ritardo, è importante comprendere che il rifiuto non è più un “rifiuto da bruciare” ma una seconda materia da riutilizzare, proprio perché le materie prime del nostro unico mondo si stanno esaurendo. Quindi stiamo allargando lo “sguardo” verso esperienze virtuose, come quella di Campo Tures, ma non solo, di cui speriamo i nostri amministratori seguano l’esempio».
Il Comitato evidenzia che iniziative analoghe a quelle presentate dalla società Escasa sono state bloccate a Lasino e a Storo: «E piano piano si è arrivati a proporre la zona della discarica di Zuclo. Vogliamo che la nostra Busa diventi il digestore del Trentino Occidentale?». Ma il Comitato teme anche che le 10.000 tonnellate annue di umido e le 36.500 tonnellate annue di liquami annunciati siano solo l’inizio.