Mortaso omaggia con l'arte la storia dei "moléti"
«Caratterizzare le frazioni e riportare l’attenzione sulle peculiarità e le bellezze dei singoli paesi». Questo l’obiettivo con cui, due anni fa, sono partiti i progetti volti a creare dei percorsi storico-artistici all’interno delle frazioni di Borzago, Fisto e Mortaso.
Iniziative che, spiega l’assessora alla cultura, Silvia Bonzani «si sono concluse nelle scorse settimane con l’inaugurazione del percorso «Terra di Moléti» a Mortaso ed hanno interessato negli anni scorsi i sentieri «Via da le Vide» e «Salagadart» rispettivamente a Borzago e a Fisto».
Una bella opportunità non solo per i residenti, ma anche per gli ospiti visto che, aggiunge Bonzani «sono diventati dei pretesti per far sì che si potessero scoprire degli angoli suggestivi dei paesi accompagnati dalle opere d’arte».
Ad indicare le direzioni sono infatti le creazioni di artisti locali e non solo.
«Ogni percorso ad esempio - sottolinea l’assessora - è stato caratterizzato da materiali diversi. Per la «Via da le Vide» è stato utilizzato il legno, per la «Salagadart» il corten, un acciaio ossidato che si armonizza con il paesaggio, e per la «Terra di moléti» l’acciaio».
Da una parte quindi la riqualificazione dei paesi, dall’altra come aggiunge Bonzani «la soddisfazione nel sapere che in molti ora possono guardare ai nostri paesi in modo diverso».
Tre stagioni e tre percorsi con i quali, commenta l’assessora «abbiamo cercato di valorizzare ogni frazione. Da quest’anno, a Mortaso, si rende omaggio ai moléti che hanno caratterizzato la storia della media valle con l’installazione di due sculture che rappresentano coltelli e 11 pannelli descrittivi». Non solo arte però, ma anche ricerca visto che, prosegue Bonzani «per realizzarlo ci siamo affidati ai testi di Angelo Franchini che nel ‘38 si è laureato a Padova con una tesi sui Moléti». La volontà oltre a far conoscere la storia è poi quella di suscitare emozione: «attraverso brani quasi poetici tratti dai suoi libri ed ora incisi su pannelli d’acciaio - aggiunge - è possibile rivivere i momenti quotidiani di queste persone, facendone percepire le difficoltà e la fatica nell’abbandono di queste terre».
Si tratta comunque di progetti in divenire «quest’estate - spiega l’assessora - è stata ampliata la Via de le Vide con l’inserimento di altre due sculture: «Phoenix» (Fenice) di Roberto Merotto e «Pensiero verso l’infinito» di Toni Venzo. Inoltre, lo stesso abitato di Borzago è inserito in un percorso che permette di camminare nel borgo osservando 7 sculture e, proseguendo, 17 sul sentiero».
Un’attenzione particolare va poi al territorio limitrofo ai centri abitati: il bosco.
«Credo sia molto importante - conclude Bonzani - far capire anche ai più giovani l’importanza del bosco e la valorizzazione del camminare lento in montagna».