Valli del Chiese e Giudicarie Centrali: prove di dialogo fra consorzi turistici
C’è un tema di cui si parla da anni senza concludere. E nel frattempo l’impressione è che a forza di stare sul tavolo il piatto si sia raffreddato. Parliamo dell’ipotesi di fusione fra i due Consorzi turistici della Valle del Chiese e delle Giudicarie Centrali (Busa di Tione, per dirla nel gergo locale). Se ne parla, anzi, se ne parlava. Oggi cosa resta?
Daniele Bertolini (brillante imprenditore della ristorazione, presidente del Consorzio con sede a Tione, giunto all’ultimo mandato) nella sua relazione annuale forse per la prima volta non ha concluso dicendo che «quest’anno non verrà meno il nostro impegno per la fusione». Ha preferito soffermarsi sul passaggio generazionale, promettendo impegno nella ricerca di un suo successore.
E che pensa il suo collega Massimo Valenti (nella foto con l'allenatore del Milan Gattuso)? Sta sul prudente. «Siamo tutti a fine mandato, perciò si può ragionare, ma senza prendere decisioni. Noi abbiamo fatto molta strada negli ultimi dieci anni: infatti siamo riusciti a darci un’organizzazione turistica. Per capirci, il Consorzio è l’insieme delle Pro Loco, ma di fatto ha assunto il ruolo di ente strategico. Non so come dire, ma credo che siamo diventati una piccola Apt: ci confrontiamo con Trentino Marketing, con la Comunità di Valle, con gli altri ambiti turistici».
Va bene, ma con Giudicarie Centrali? «Si sta collaborando: sulla pesca, su Trentino Food Festival, su altro ancora. Per suggellare questa collaborazione con l’unione è chiaro che ci vuole il confronto. Bisognerebbe sedersi attorno a un tavolo: fare una riunione».
Il problema, se ci è concesso, sta nel chi la convoca. Non si scompone troppo Valenti, che parla della necessità di iniziare un confronto. E verrebbe da chiedere cosa sia stato fatto finora. «Ne parliamo da anni. Ora è giunto il momento di aprire una strada e fissare un tempo determinato per arrivare alla fusione. Guardi, io sono profondamente convinto che la fusione si debba fare. La nostra esperienza parte da una fusione».
Valenti ricorda il 2008, quando i Consorzi Valle del Chiese ed Alta Giudicarie diventarono un tutt’uno. «A distanza di dieci anni bisogna cercare una nuova strada, con una riorganizzazione».
Scusi se insistiamo, ma siamo sicuri che abbia senso un ambito unico Chiese-Busa, o se abbia più senso che ognuno vada per la sua strada. Ricordiamo che dai lontani anni Ottanta si è avuta una notevole evoluzione nelle Giudicarie. Ai tempi c’erano 5 Consorzi di Pro Loco e 2 Apt. Poi nelle Giudicarie Esteriori il Consorzio si è trasformato in Apt, trascinato dalla locomotiva terme. In Rendena si ha una unica Apt, mentre nella Busa e nel Chiese sono rimasti due Consorzi. «Non vedo complicata una fusione - insiste Massimo Valenti - anche perché si tratta di completare un percorso di collaborazione. Così, invece di 4 ambiti, nel territorio della Comunità potrebbero essercene 3».
Che facciamo? Celebriamo la sagra delle buone intenzioni? Si inserisce Diego Decarli, addetto stampa e braccio destro del presidente Valenti: «Il fidanzamento c’è stato, a differenza del passato. I due ambiti, fra l’altro, non sono in concorrenza, ma sinergici e complementari: l’offerta del Chiese non è la stessa di Tione».
Di una cosa è convinto Valenti: «Della necessità di creare la terza gamba turistica, accanto alle due Apt di Comano e Rendena-Pinzolo-Campiglio. Se siamo stati capaci di unire le forze con la fusione dei Comuni, dobbiamo avere la capacità di scendere dai campanili anche nel settore turistico».
Pie intenzioni o progetti concreti? L’unica cosa da capire è se sarà un futuro prossimo o un fiuturo remoto.