Ponte Arche, la chiesa parrocchiale sarà demolita. Celebrazioni all'Oratorio
Domenica pomeriggio don Maurizio Toldo ha celebrato l’ultima messa nella chiesa parrocchiale di Ponte Arche. Lunedì infatto sono iniziati i lavori di trasloco prima che l’edificio sacro venga demolito e ricostruito più ampio. I lavori di demolizione dovrebbero prendere avvio entro la fine del mese, mentre per vedere ultimato l’intervento complessivo ci vorrà almeno un anno e mezzo. Nel frattempo le funzioni religiose saranno officiate nella tensostruttura, già montata nel piazzale sito vicino all’oratorio. Questo varrà soprattutto nei periodi di bella stagione, come spiega il parroco, mentre durante l’inverno le celebrazioni si svolgeranno perlopiù nel teatro dell’oratorio. L’intervento di rinnovo della chiesa, del quale si parla almeno dal 2011, prevede l’ampliamento nella parte a monte dell’edificio, che passerà così da 120 a 240 posti. Contestualmente cambierà anche l’orientamento della chiesa: oggi infatti l’altare della chiesa, costruita negli anni Trenta e sostanzialmente mai ristrutturata se non per l’aggiunta del riscaldamento, è posizionato in maniera non conforme all’ordinamento liturgico secondo il quale l’altare di una chiesa deve essere posizionato a est. Con i lavori di ampliamento, quindi, si ovvierà a questa mancanza. I lavori coinvolgeranno anche la parte esterna dell’edificio che si doterà di una serie di elementi di arredo urbano in grado di ripararlo dalla strada e creare un sagrato accogliente anche per quei fedeli che nonostante l’ampliamento non troveranno posto in chiesa.
L’ampliamento porta anche a compimento la generosità di due coppie di coniugi di Ponte Arche che hanno devoluto alla parrocchia fondi proprio per questo obiettivo. Realizza anzitutto la volontà di Luigi e Maria Valentinotti che negli anni ‘80 lasciarono in eredità alla parrocchia l’albergo Bel Sit, dalla cui vendita si ricavarono 800 milioni di lire. Parte di quella somma è stata destinata nel corso degli anni al restauro dell’ex cinema del paese giudicariese, trasformato nell’attuale Casa Don Bosco che fa posto, oltre a un teatro e ad alcune sale polifunzionali, alla scuola materna. Luigi Valentinotti era sindaco di Ponte Arche quando la chiesa di Maria Ausiliatrice fu eretta, negli anni ‘30, con il contributo non solo in lavoro ma anche economico di molti pontearchesi, testimoniato dai documenti dell’epoca. Un altro lascito, più recente, del 2011, è quello di Raffaella Rigotti, anche lei con un legame speciale con la chiesa di Ponte Arche: fu infatti la prima bambina a ricevere il battesimo nella chiesa appena eretta. Con il marito Renzo Cazzolli ha donato 250mila euro alla parrocchia per i lavori.