Ca' da mont offerte ai turisti Il progetto da Tione si espande
Mettere in affitto le «Ca’ da mont», creare un mercato dai «letti freddi» in paesi limitrofi a località turistiche di grido che non beneficiano ancora della spinta economica che il turismo porta. Sono questi gli obiettivi del progetto di ospitalità diffusa che si è avviato a Tione (nella foto il municipio). Nel dicembre scorso, alla prima riunione con i cittadini per capire se c’era interesse a mettere in affitto le case di montagna, partecipò tantissima gente.
Poi in via sperimentale Natourism, azienda che si occupa di turismo sostenibile, aprì uno sportello settimanale per i cittadini che avessero voluto saperne di più. L’idea è quella di agevolare i proprietari di casa fornendo loro, sostanzialmente, un servizio a 360 gradi che si occupa di tutto: la promozione su canali appositi di appartamenti e chalet, tutta la burocrazia connessa con l’attività di affitto, il contatto con i turisti e perfino l’accoglienza degli ospiti e il servizio di pulizie.
Quest’estate sono stati una quindicina i cittadini che hanno messo sul mercato le proprie case, soprattutto appartamenti in paese a dire il vero, ma anche un paio di Ca’ da mont che sono state ben recensite dagli ospiti. «Ad agosto se avessimo avuto più disponibilità la richiesta c’era» spiega Mario Failoni, assessore alle attività economiche di Tione.
In passato quando la Busa di Tione e l’alta Valle del Chiese avevano un’attrattività anche turistica che oggi è andata scemando, soprattutto nella Busa tanto che Tione ha nel tempo perso tutti i suoi alberghi e oggi ha solo l’Hotel Milano, riaperto da pochi mesi dopo lunghi anni di chiusura, erano oltre 250 gli appartamenti che i consorzi turistici della zona si occupavano di proporre. Dall’altra le Ca’ da Mont sono una parte solida della vita della popolazione e ce ne sono tantissime sui monti locali. Quindi i posti letto ci sono. C’è anche un mercato, assicurano gli esperti e chi in Trentino ha già iniziato a proporle ai turisti. Quello che è da capire è se gli abitanti desiderano partecipare e mettere a disposizione appartamenti e soprattuttto Ca’ da mont, che sono indubbiamente la vera proposta innovativa che ha catturato l’interesse dei turisti. «La finalità dal punto di vista dei comuni - spiega Roberto Bertolini, vice sindaco di Borgo Lares - non è commerciale come potrebbe essere nel caso ci si affidasse ad un’agenzia, ma è quella di aiutare i cittadini ad attivare un potenziale sbocco economico e proporre il proprio territorio anche in chiave turistica».
«L’esperienza estiva di contatto dalle persone che sono venute e dai commenti arrivati ci fa capire che può funzionare - commenta l’assessore Mario Failoni - chiaramente dobbiamo raggiungere una massa critica di un certo numero di appartamenti e case, ecco perché abbiamo condiviso con i comuni limitrofi la volontà che questo diventasse un progetto su un ambito territoriale più ampio. L’idea è che a regime, nel giro di un paio di anni il sistema si auto sostenga con la quota di partecipazione di chi decide di affittare l’appartamento e si avvii una professionalità che svolga questo compito di coordinatore del servizio permettendo a Natourism di sfilarsi dopo aver dato avvio alla proposta di sviluppo». Dopo il primo anno sperimentale a Tione, quindi i comuni di Borgo Lares, Sella Giudicarie e Porte di Rendena hanno deciso di unirsi nello sviluppo di un sistema di ospitalità diffusa e i rispettivi consigli comunali stanno approvando un protocollo d’intesa per avviare un progetto congiunto sul 2019 dal costo complessivo di 44.822 euro che verrà diviso fra i comuni a seconda del numero di abitanti e aspira inoltre a chiedere un contributo di 30 mila euro su un capitolo dedicato della Provincia.