Malga Cioca, stop a Fabio Maffei Bando da rifare in primavera
Tutto da rifare: la gestione di Malga Cioca e dei pascoli annessi non andrà a Fabio Maffei, dell’omonima azienda agricola, che si era aggiudicato la concessione d’uso dal 2018 al 2023. La questione è legata alla presentazione dei documenti: dopo aver vinto il bando una serie di verifiche hanno accertato, come scritto in determina, «che l’azienda agricola risultava irregolare nei confronti dell’Inps». Poi la successiva regolarizzazione attraverso il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva), datata 26 giugno, e la nota di Fabio Maffei, di inizio luglio, nella quale diceva «di essere incorso in un mero errore di valutazione nella consapevolezza di avere i requisiti di regolarità contributiva, non avendo fino al momento della domanda di partecipare alla gara ricevuto alcuna richiesta ufficiale di regolarizzazione previdenziale da parte dell’Ente, tantomeno tramite canali ufficiali della rappresentanza sindacale dell’epoca e soprattutto senza essere mai incorso in precedenti specifici».
A quel punto la «patata bollente» è passata di ufficio in ufficio, senza tuttavia una soluzione definitiva. Dal Comune si parla di un disguido o di un sistema che si è inceppato, ma anche del fatto che un bando pubblico deve essere assolutamente trasparente e chiaro. Così la decisione inevitabile di revoca dell’aggiudicazione, con l’azienda agricola Maffei che dovrà «risarcire del danno ingiusto nei confronti del Comune di Pinzolo per mancata sottoscrizione del contratto per un importo di 6.500 euro più Iva», di 500 euro per il nuovo bando e della differenza di canone, sempre a titolo di risarcimento danni, che l’Amministrazione avrebbe conseguito per l’intera durata della concessione.
In primavera il nuovo bando: malga Cioca, che d’inverno resta chiusa, dovrà avere un nuovo proprietario entro l’estate. «Verosimilmente tra marzo e aprile ci sarà il nuovo bando, per avere entro maggio-giugno un’assegnazione e non perdere l’importante stagione estiva» conclude il sindaco Cereghini.