Pieve di Bono, vigili del fuoco volontari da esercitare nella nuova galleria
A tre mesi esatti dall’inaugurazione della circonvallazione di Pieve di Bono, non ancora terminata, i Vigili del fuoco volontari dei corpi locali, in primis proprio quello di Pieve di Bono che sarebbe chiamato d intervenire in caso di problemi, non hanno ancora avuto la possibilità di svolgere manovre e simulazioni di intervento all’interno della Galleria Castel Romano, lunga 1.330 metri, che costituisce il cuore dell’opera costata oltre 36 milioni di euro.
A scriverlo, in un’interrogazione presentata nei giorni scorsi, sono i consiglieri provinciali del Movimento 5 Stelle Alex Marini e Filippo Degasperi, che sollevano la problematica della sicurezza e della preparazione dei corpi di soccorso per emergenze interne ai tunnel.
I consiglieri ricordano che «secondo gli accordi presi all’inizio dei lavori di realizzazione del tratto in galleria nel 2016, i vigili del fuoco volontari di Pieve di Bono avrebbero dovuto effettuare almeno un paio di sopralluoghi per affinare le modalità di intervento. Tuttavia, dopo la cancellazione della programmazione del primo intervento, i vigili volontari non sono più stati chiamati (fonte: “Nuova galleria a Pieve di Bono, pompieri mai coinvolti sulla sicurezza” - L’Adige online, 23 settembre 2018)».
«Pur riconoscendo la costruzione a regola d’arte del tunnel e la presenza di tutti gli elementi utili per affrontare eventuli emergenze (sistema antincendio con due manichette agli imbocchi per le autobotti per il rifornimento; un vascone di alcune migliaia di litri d’acqua all’interno della galleria; estintori a norma di legge) - proseguono -, i responsabili dei vigili di Pieve di Bono hanno lamentato di non essere stati istruiti in caso di intervento in galleria e nemmeno di aver avuto modo di effettuare sopralluoghi per conoscere i sistemi di sicurezza nel dettaglio e la loro modalità di utilizzo».
Cosa che durererebbe tuttora: «Da verifiche condotte dagli interroganti, ad oggi risulterebbero installati i dispositivi per consentire il funzionamento della rete radio cellulare professionale bidirezionale TETRA (Terrestrial Trunked Radio) al fine di rendere accessibili i servizi di emergenza alle forze di polizia, ai vigili del fuoco e al personale sanitario. Tuttavia - scrivono Marini e Degasperi -, parrebbe che non sia stata ancora concessa la possibilità di fare manovre e simulazioni di intervento alle loro strutture operative che hanno, tra le loro finalità, la promozione, l’organizzazione, lo svolgimento, il coordinamento e il controllo della funzione di protezione civile e dei servizi antincendi».
Per gli esponenti M5S, tuttavia, il problema non riguarda solo la nuova galleria di Pieve di Bono, ma è estensibile a tutte le 165 opere di questo genere sottoposte alla gestione e alla vigilanza del Servizio gestione strade della Provincia.
Per questo, chiedono al presidente Maurizio Fugatti (competente in materia) «quali iniziative abbia considerato o intenda considerare al fine di testare la validità e l’efficacia delle procedure di soccorso pubblico nonché di previsione, prevenzione, protezione e gestione dell’emergenza e degli incendi nelle gallerie della rete stradale della Provincia autonoma di Trento» e se intenda adottare «provvedimenti per aumentare la capacità di fronteggiare in forma coordinata le emergenze in galleria da parte delle strutture operative della protezione civile e di favorire, dove necessario, percorsi formativi, scambio di buone pratiche e iniziative di addestramento».