Ponte Arche, il 31 gennaio inaugurazione della biblioteca
La data è cara ai locali: si festeggia il santo patrono di Ponte Arche il 31 gennaio, Don Giovanni Bosco, e proprio in quest’occasione si è deciso di inaugurare la nuova sede della biblioteca di valle che ne approfitta e con l’ammodernamento estetico e funzionale dei locali cambia anche nome: BGE, Biblioteca Giudicarie Esteriori. Più breve, più semplice, più contemporaneo come il linguaggio degli sms.
Ma non c’è nulla di superficiale o «veloce» dentro le mura dell’ala di quella che una volta era la Masera Tabacchi, oggi ristrutturata appositamente per ospitare la biblioteca: qui si punta a fare un centro culturale per la comunità delle Giudicarie Esteriori, capace di far confluire su di sé e stimolare le forze intellettuali, creative e culturali della comunità.
«Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi mio malgrado vedo venire» è con questa frase, non a caso, tratta da «Memorie di Adriano» di Marguerite Yourcenar che si apre l’invito per l’inaugurazione della struttura, prevista per il 31 gennaio alle 17, con un rinfresco a cura della Deges, la giovane cooperativa di produttori agricoli locali alla quale l’amministrazione ha voluto affidare la cura del buffet.
Sarà una festa per Ponte Arche, che vede riqualificato un vecchio edificio che porta con sé tante memorie, ma anche per tutta la vallata, essendo quella localizzata a fondovalle la biblioteca di riferimento per tutti. Mancherà la piazza esterna, i cui lavori di pavimentazione, che devono essere portati avanti dal privato proprietario dello spazio, sono fermi.
All’edificio manca invece solo qualche dettaglio nelle finiture e soprattutto il trasloco per dichiarare conclusa la nuova biblioteca, che rimarrà chiusa proprio per quest’ultimo passaggio dal 21 al 31 gennaio. Una decina di giorni dedicati all’allestimento perché dal 1 febbraio i 4.400 metri cubi distribuiti su 285 metri quadrati della nuova biblioteca conterranno i 36 mila volumi che formano il patrimonio librario della BGA e la biblioteca sarà a tutti gli effetti operativa e aperta al pubblico.
Ad opera dell’architetto Marco Muscogiuri anche il logo della biblioteca, essenziale: una sezione dell’edificio, rossa e grigia, con la finezza di un tratto divisorio che apre proprio sulla parola «Giudicarie» del nome. La musica sarà a cura di Gioele Andreolli che potrà suonare il pianoforte sistemato al piano -1, accompagnato da un collega musicista al clarinetto. Pianoforte che rimarrà a disposizione degli utenti, in versione "mura", liberi di suonarlo grazie alle cuffie a disposizione per non disturbare i lettori.