Festa della ciuìga del Banale: un grandissimo successo
È andata in archivio anche la diciottesima edizione della Sagra della Ciuìga, con il solito apprezzamento e riscontro di pubblico sia locale che nazionale e internazionale. Parecchi gli avventori accorsi a San Lorenzo in Banale - alcune migliaia - per la kermesse dedicata all’omonimo e ormai celeberrimo salume composto da carne di maiale e rapa, nato come piatto estremamente povero a fine Ottocento e riqualificato fino a diventare presidio Slow Food.
«Presidio Slow Food e da quest’anno abbiamo ottenuto il marchio di Sagra di Qualità Unplio - ha commentato un soddisfatto <+nero>Samuele Aldrighetti<+testo>, presidente della locale Pro Loco, ente capofila nell’organizzazione - inoltre a partire da questa edizione abbiamo puntato a creare una «Sagra 2.0», valorizzando sì l’enogastronomia ma anche la restante offerta turistica outdoor che il nostro paese ed il territorio circostante presenta».
Tanti i ringraziamenti da fare, a cominciare «dai volontari della pro loco e delle altre associazioni, per passare alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco volontari, alle signore che hanno curato in ogni minimo dettaglio gli addobbi e l’allestimento, all’Amministrazione e le altre istituzioni che si sono adoperate per la buona riuscita della manifestazione».
Tanti, tantissimi dunque i volontari coinvolti nell’organizzazione, che ha messo in fermento le tre frazioni settentrionali di San Lorenzo in Banale, ovvero Senaso, Pergnano e Berghi, collegate da un rettilineo che ha visto oltre 70 espositori e hobbisti fare sfoggio dei loro prodotti e della loro arte. Tante le particolarità, con prodotti giunti anche da Abruzzo, Puglia, Lombardia: proprio con la Pro Loco di Ponti sul Mincio, nel mantovano, è stato stretto un gemellaggio.
Ciuìga protagonista, quindi, ma spazio anche ad altri prodotti di punta, oltre ai nostrani strauben, salumi, birre artigianali e così via. Apprezzatissimi anche gli intrattenimenti musicali, le dimostrazioni di antichi mestieri, le installazioni artistiche. Il tutto nonostante la domenica piovosa, alla quale hanno fatto comunque da contraltare due giornate migliori come quelle di Ognissanti e del giorno dei Defunti. I visitatori hanno poi potuto apprezzare hobbisti che presentavano creazioni in legno, feltro, pelle, ma anche produttori di confetture, cosmetici, tessuti e tante altre cose. Hanno collaborato alla riuscita della festa anche alcune associazioni del luogo, abili ad allietare i palati più fini con proposte gastronomiche locali, oltre al grande impegno di ristoratori (apprezzatissimi i menu a tema Ciuìga) ed albergatori. «A tal proposito va segnalato - continua Aldrighetti - come le strutture di accoglienza siano andate in “overbooking” quindici giorni prima della festa, a testimonianza dell’importanza che riveste sul piano nazionale». Altra nota da segnalare è la presenza del banchetto della Onlus Weworld, contro la violenza sulle donne, al quale era possibile dare un contributo.
Una manifestazione ben congegnata, nel solco della tradizione con un occhio alla sostenibilità alimentare e alla promozione del territorio, che vada oltre la semplice tradizione culinaria.
Appuntamento al 2020, per godere ancora del pungente sapore della Ciuìga all’interno di uno dei Borghi più Belli d’Italia, quale è San Lorenzo in Banale da alcuni anni. Il tutto a dimostrare che oltre ai prodotti alimentari e all’outdoor, anche l’architettura rurale è apprezzata e apprezzabile, soprattutto per i suoi risvolti storici e culturali, da ricercare negli anfratti della storia locale.