Il teleriscaldamento a Valdaone è stato inaugurato ieri: meno inquinamento, più calore
Inaugurato ieri a Praso l’impianto di teleriscaldamento a servizio del Comune di Valdaone, alla presenza del sindaco e delle altre autorità locali, dei rappresentanti della società E.S.Co. BIM e Comuni del Chiese S.p.a. e del vicepresidente e assessore all’ambiente della Provincia.
Come ci spiega un comunicato stampa della giunta provinciale, «L’impianto, alimentato a biomassa, è stato concepito in un’ottica di valorizzazione territoriale, perseguendo obiettivi concreti di sostenibilità. Si è puntato allo sviluppo di una filiera corta, che utilizza il cippato locale, producendo ricadute economiche e ambientali importanti. “Questo territorio - ha sottolineato il vicepresidente della Provincia - ha dimostrato di saper fare una scelta d’avanguardia, sia per la tecnologia adottata, sia per gli obiettivi che si è posto, l’indipendenza e energetica accompagnata alla riduzione delle emissioni nocive, conformemente a quando stabilito dal Protocollo di Kyoto e dalle altre direttive europee e internazionali. L’impianto è un perfetto esempio di economia circolare, che si autoalimenta, usando fonti locali rinnovabili, in una zona non servita dal metano. Per ora collega solo gli edifici di proprietà del Comune e dell’APSP. Ancora una volta gli obiettivi di sostenibilità e di attenzione ai territori più periferici, al centro degli Stati generali della montagna, si traducono in un’azione concreta con ricadute positive sulle nuove generazioni”.
L’iniziativa del teleriscaldamento a biomassa nasce da uno studio preliminare condotto dal BIM del Chiese finalizzato all’individuazione su tutti i Comuni soci del Consorzio di quelle iniziative significative in termini di risparmio energetico, riduzioni delle emissioni di CO2 e produzione da fonte rinnovabile. L’Unione Europea ha stabilito, come noto, gli impegni per gli stati membri con il pacchetto Clima-Energia 20-20-20 in recepimento del Protocollo di Kyoto.
Gli obiettivi prevedono all’anno 2020 una riduzione dei gas serra, tra i quali la CO2, del 20%, la riduzione dei consumi energetici primari del 20% ed un incremento della produzione da fonte rinnovabile del 20%; variazioni rispetto all’anno base del 1990. La sensibilità dei Comuni del Consorzio BIM del Chiese verso gli impegni del pacchetto Clima-Energia, e la pianificazione provinciale fatta in passato, che stabiliva zone non metanizzabili i Comuni di Bersone, Daone e Praso, sono stati i presupposti alla base dell’idea dell’impianto inaugurato oggi, a 10 anni dalla sua ideazione.
L’iter era iniziato infatti nel 2009 ed aveva portato l’anno successivo alla stipula della convenzione tra gli allora comuni di Daone, Praso e Bersone (oggi Valdaone) e la loro società inhouse E.S.Co . BIM e Comuni del Chiese S.p.a. I lavori veri e propri sono iniziati nel marzo 2016 e si sono conclusi nel corso del 2019. L’importo sostenuto per l’investimento è pari ad € 4.970.000, ai quali la Provincia autonoma di Trento ha concesso un contributo complessivo di 3,05 milioni di euro, suddiviso in dieci quote annuali; la restante parte è finanziata dal Comune di Valdaone.
Nella centrale è presente una caldaia a biomassa legnosa della potenza termica di 850 KW a cui si affianca un impianto di cogenerazione, alimentato anch’esso da biomassa legnosa, caratterizzato da una potenza termica di 180 kW ed una potenza elettrica di 90 kW. L’energia elettrica così prodotta, assieme a quella dei pannelli fotovoltaici, viene venduta in rete e genera introiti per la società Esco Bim e comuni del Chiese s.p.a..
La distribuzione del calore avviene mediante una doppia linea di tubazioni interrate che si sviluppa nel territorio del Comune di Valdaone per complessivi 5,3 chilometri, suddivisi in due rami indipendenti: quello di Praso-Daone e quello di Bersone a cui è allacciata la A.P.S.P. Padre Odone Nicolini di Strada. Alla rete sono ad oggi collegati gli edifici di proprietà del Comune di Valdaone come le sedi municipali, la chiesa comunale a Bersone, la scuola materna a Daone, l’ex edificio scolastico di Praso e altri edifici di proprietà del Comune per un totale di 19 utenze.
L’impianto sostituisce circa 75.000 litri di gasolio e 85.000 mc di gas con 4.222 mc-steri di cippato forestale. Il beneficio ambientale con la sostituzione dei combustibili fossili si traduce in minori emissioni di CO2 per 360.600,00 Kg/anno, oltre al miglioramento della qualità dell’aria per la presenza dell’unico punto emissivo, debitamente autorizzato e controllato.
Il cippato forestale per l’alimentazione dell’impianto è fornito da una ditta locale, aggiudicataria di gara europea, che ha l’obbligo di reperisce la biomassa necessaria sul territorio dei Comuni firmatari della convenzione con il BIM del Chiese. Il bando è stato appositamente studiato per un’ottimale gestione del patrimonio forestale volto a ricercare una pulizia dei boschi e con il conseguente indotto legato alla gestione della materia prima. Rileva come ad oggi le procedure messe in campo dalla EscoBIM s.p.a. e dei Comuni firmatari consentono di rendere concreto un modello di economia circolare territoriale, in quanto la biomassa dei boschi locali è valorizzata, secondo il processo industriale in questo nuovo teleriscaldamento, per produrre calore e energia elettrica consumati in loco. Il vicepresidente Tonina ha voluto ricordare come questo tipo di economia territoriale non possa prescindere dallo sviluppo del patrimonio di conoscenze delle aziende e del personale che, direttamente ed indirettamente, sono coinvolte nella gestione dell’impianto.