Ex cava Maffei a Giustino: via libera al consolidamento, poi ospiterà un parco faunistico (forse con gli orsi)
È arrivato il parere positivo con prescrizioni al progetto preliminare per la sistemazione ambientale e la messa in sicurezza definitiva della miniera “Giustino”, che ha fornito feldspato sodico all’industria ceramica nazionale ed estera durante tutta la gestione della Maffei Spa, dal 1951 fino al 2007.
A rilasciarlo il Settore qualità ambientale dell’Appa, al termine del procedimento di consultazione preliminare previsto.
Il recupero del cavo minerario della miniera di Giustino (meglio conosciuto come “cava Massimeno”) fino al 2005 è avvenuto con il riempimento parziale con inerti e con materiale morenico franato dal versante Est. Dal 2007 il riempimento è proceduto con continuità e nel 2012 si è raggiunto quota 818 metri sul livello del mare.
Ma nel corso del monitoraggio del versante che dura dal 2009 è stato registrato un aumento degli spostamenti misurati sia dagli estensimetri presenti nella vecchia galleria Enel (dismessa per danni relativi agli scavi sotterranei), che dalle “mire” presenti sulla superficie del versante Est.
Inoltre si è evidenziata una frattura sul deposito morenico nella porzione superiore del versante tra il crinale di cava e il Rio Flanginec (che dalla cava porta attraversa poi il paese di Giustino), che ha portato a un intervento di somma urgenza da parte della Provincia nel 2014. Il monitoraggio fin qui condotto per verificare la stabilità del versante Est della “Cava Massimeno” ha confermato la necessità di predisporre un progetto di messa in sicurezza, mediante riempimento del cavo minerario e ulteriore riprofilatura della coltre morenica. Riempimento che avverrà con materiale inerte fino alla quota di 853 metri, procedendo per gradoni: ne sono previsti cinque, alti sette metri ciascuno. Il volume stimato di riporto è pari a circa 700.000 mc e i tempi di realizzazione previsti ammontano a 10 anni.
Con il rilevato in progetto si andrà a completare l’intervento realizzato dalla Provincia per mitigare il rischio di franamento del versante Est verso il rio Flanginec. Nell’ipotesi di riprofilatura del versante il volume stimato di scavo è pari a circa 90.000 mc.
Il risultato che si vuole ottenere è quello di salvaguardare la stabilità della parte di versante rivolta verso il rio Flanginec, interessata dalle fratture di trazione del versante e contemporaneamente costituire in tempi brevi un contrasto al piede del versante.
Da dove arriverà il materiale inerte necessario al riempimento? Il progetto predisposto prevede che 100 mila metri cubi arrivino dalla riprofilatura del versante Est, 300 mila dagli scavi della futura circonvallazione di Pinzolo, e altri 200 mila da conferimenti di terre e rocca da scavo.
Arrivati a quota 853, si valuterà lo stato di stabilità del versante che, anche grazie all’ulteriore alleggerimento dovuto agli scavi di riprofilatura, dovrebbe raggiungere cos’ l’equilibrio necessario ad evitre ogni possibile franamento verso il rio Flanginec . Nel caso non fosse ancora stabile, si procederà con ulteriori 3 gradoni (per un volume complessivo di 202.625 mc) prospettando altri 5 anni di lavori per raggiungere quota 874 metri.
Sulla ex cava Armani, come sulla cava Massimeno, i due comuni di Giustino e Massimeno vorrebbero realizzare un parco faunistico, con anche l'ipotesi di ospitare alcuni orsi provenienti dal recinto del Casteller di Trento: la relativa variante al prg di Giustino è in fase di approvazione.
Il costo totale dell’opera di riempimento e messa in sicurezza ammonta a circa 1,5 milioni di euro.