La Zangola ad una società milanese: 8 milioni di euro per farla diventare bio-hotel con piscina, saune e quattro piani
Ex malga, poi discoteca, era chiusa da anni per il cedimento del tetto: l’Asuc di Fisto che ne è proprietaria riceverà un canone di 150 mila euro l’anno per 15 anni
MADONNA DI CAMPIGLIO. Ristorante, aprés-ski e boutique hotel. È in questa nuova e triplice veste che la Zangola, uno dei club più “in” della Perla delle Dolomiti di Brenta, si potrebbe presentare a turisti e residenti tra un paio d’anni. Una svolta che, con grande soddisfazione dell’ente proprietario ovvero l’Asuc di Fisto, arriva dopo la lunga chiusura seguita al cedimento del tetto nel 2014.
A dare il la a questo iter l’apertura dell’offerta economica presentata dall’unica società partecipante al bando: la “5 club srl” di Milano, un raggruppamento temporaneo di imprese, tra cui vi sono il progettista - lo studio Cardin Paolo di Milano - e la Paterlini Costruzioni spa.
Quello proposto, come si evince dal preliminare, è un progetto di finanza da 8.080.000 euro a cui l’Asuc parteciperà stanziando 1.900.000 euro. In cambio, la società garantirà un canone di 150 mila euro per 15 anni all’Asuc.
Un primo, ma importante step, con cui l’attuale Comitato si avvia alla conclusione del mandato. Il compito di deliberare l’affido andrà infatti al direttivo che è stato eletto oggi.
«L’Asuc - sottolinea il presidente uscente, Massimo Ferrazza - è l’ente che deve tutelare e salvaguardare i beni del paese. Non appena ne abbiamo avuto la possibilità quindi abbiamo cominciato a pensare alla riqualificazione non solo della Zangola e della Zangolina, ma anche della zona di Nambino e abbiamo optato per un progetto di finanza».
Secondo la timeline indicata dai proponenti la struttura potrebbe riaprire le porte dal dicembre 2022. «Il percorso - aggiunge il presidente dell’Asuc - è stato lungo. Tutto è rimasto fermo fino alla sentenza della Corte dei Conti, nel 2018, poi siamo partiti e siamo molto contenti di essere riusciti a portare a termine questa prima parte del progetto».
Molte le novità inserite nel progetto preliminare. In primis, la suddivisione della struttura in tre aree: il ristorante, l’apres ski e l’hotel. Per la Zangola Ristoclub è prevista la ristrutturazione dell’edificio principale esistente.
Spazio poi all'Après Ski con una terrazza di 1.000 metri quadri ed all’Hotellerie che sorgerà sul sedime dell’ex Zangolina: un edificio su 4 livelli che verrà rivestito interamente di legno. Al suo interno, oltre alle suites, una Spa di 280 metri quadri con annessa piscina riscaldata, la palestra e vari locali tecnici e di servizio come la lavanderia, il deposito sci, il magazzino e il locale spazzatura.
A seguito della realizzazione verrà sottoscritto un contratto di gestione della struttura per 15 anni che prevede un canone annuale di 150.000 euro.
A partecipare all’apertura della busta, tenutasi in modalità online e in seduta pubblica, non solo i componenti della Commissione valutatrice, i membri del Comitato Asuc e i censiti, ma anche gli amministratori della società che hanno condiviso gli obbiettivi del progetto, in primis «la rigenerazione turistica – ha commentato l’amministratore delegato Andrea Baccuini – è uno degli obiettivi di questa società che ha cominciato il suo lavoro in Valle d’Aosta a Courmayeur».
Spazio poi alla destagionalizzazione, all’internazionalizzazione, al potenziamento dell’offerta turistica con un posizionamento in fascia medio alta e al coinvolgimento del territorio: l’iter verso la riapertura è partito.