Riaperta a tempo di record la statale del Caffaro, dopo l’esplosione che ha disintegrato la roccia
Alle 6 di stamattina, in anticipo sui tempi, via alla circolazione a senso unico alternato con un semaforo, fra il Ponte dei Servi e la galleria Balandin
PONTE ARCHE. Riaperta dalle 6 di questa mattina, lunedì 29 novembre, in anticipo rispetto alle previsioni iniziali, la statale 237 del Caffaro, che era stata chiusa nel tratto tra Ponte dei Servi e la galleria Balandin per consentire la bonifica della parete rocciosa. Dopo l’operazione di brillamento andata a buon fine venerdì alle 14.30, utile per la demolizione controllata con esplosivo di circa 4.500 metri cubi di roccia, nelle giornate di sabato e domenica (sotto una fitta nevicata) sono state effettuate in tempi veloci sia la pulizia meccanica della roccia, per togliere i rimanenti detriti instabili, che la pulizia della carreggiata.
In attesa di completare gli ultimi lavori residui la strada è stata riaperta con il senso unico alternato con impianto semaforico. Si prevede già nei prossimi giorni di procedere con l’apertura completa.
I lavori per la messa in sicurezza della viabilità sono stati curati dal Servizio Gestione strade con la collaborazione dell’Ufficio geologico, i vigili del fuoco volontari e il nucleo droni dei vigili del fuoco permanenti di Trento.
Il presidente Maurizio Fugatti e la Giunta provinciale ringraziano le strutture tecnico-amministrative e tutti gli attori coinvolti, che si sono prodigati per la riuscita dell’intervento, garantendo un impegno senza sosta anche in orario notturno, e per minimizzare i disagi alla popolazione.
Fugatti non li cita espressamente, ma protagonisti del fine settimana sono stati anche i vigili del fuoco della zona.
FotoVigili del Fuoco Lomaso
Nella giornata di sabato è stata fatta brillare la parete rocciosa sulla SS 237 tra Ponte Arche e Sarche.
Un’operazione che per i vigili del fuoco volontari si è tradotta in un grande lavoro da un punto di vista organizzativo e di pattugliamento del raggio di esplosione. Presenti i corpi di Lomaso, Stenico, Lasino, Calavino e Condino con il carro comando distrettuale, oltre a carabinieri, forestale, polizia locale Giudicarie e Servizio gestione strade della Provincia. Un impegno che per i volontari trentini è proseguito la sera con le operazioni volte a rimuovere i detriti, nei punti non raggiungibili dall’escavatore, utilizzando il cannone monitor posizionato sull’Aps.