Storo, tutto pronto per lo spettacolare Festival della Polenta: dalla «carbonera» alla «macafana», una sagra dei sapori antichi
Sabato il convegno ed i momenti culturali; domenica 2 ottobre fuoco acceso e paioli fumanti, con le ricette più tradizionali per l’«oro giallo» che ha reso celebre il paese del Chiese
STORO. Tutto pronto per il Festival della Polenta che si terrà questo weekend, sabato 1 e domenica 2 ottobre, a Storo.
A inaugurare la kermesse di due giorni sarà una mostra dedicata ai formaggi di malga, con i Radoani dell’azienda agricola “La Cugna” di Mon di Condino, accompagnati dal miele e altri prodotti locali. In quest’occasione sarà presentato il libro «Cercatori d’erba».
Su prenotazione sarà possibile partecipare a una degustazione di polenta e spiedo, mentre alle 18.30 si parlerà dei nuovi indirizzi della cereagricoltura nel convegno organizzato dalla Coop di Via Sorino. Durante l’incontro sarà inoltre presentata l’opera di Francesco Grubert sui grani antichi.
Domenica 2 ottobre la “giostra“ dei polentèr inizierà a girare sin dalla mattina. Grembiule, copricapo e guanti alla mano, decine di persone alimenteranno i fuochi con cui cuoceranno le polente in paioli, pentole e con l’aiuto delle trise.
Tra le polente non sarà possibile assaggiare solo quella di Storo, ma anche tante altre varietà, tra cui quella del Circolo pensionati “Dei Voi”. La giuria tecnica avrà come referente lo chef fiemmese Alessandro Gilmozzi.
Dall’ente Pro loco di Storo & Palazzo di Vetro di Agri 90’ i rispettivi referenti fanno sapere che le polente carbonere saranno almeno due di cui una riconducibile agli stessi polentèr di Storo e l’altra invece agli alpini di Condino;
I Sampietrini e compagnia dei Lolli di Praso si misureranno con quella di patate mentre la a Pro loco di San Lorenzo in Banale proporrà quella cosiddetta enfumegada; dalla gente di Strada e i rispettivi Circoli si proseguirà con quella “cucia”, e con la macafana di Cimego di Graziano Tamburini, principale “testimonial”.
«A dire il vero – avverte lo stesso ristoratore – quella polenta ricca di verdure e senza salame risale alla famiglia dei Casine la cui referente era poi mia zia Mariotta. Quest’ultima, assieme ad altre quattro sorelle, avevano inventato quel piatto povero che poi assieme a mia sorella Marilena abbiamo ripreso e rilanciato all’interno del nostro ristorante».
Se il meteo sarà favorevole, si prevedono numerosi arrivi non solo dalle valli Giudicarie, da Ledro e Valsabbia ma anche dalla zona di Verona, Basso Garda compreso.
«A margine di convegni e tavole rotonde – avverte il patron di Agri 90’ Vigilio Giovanelli – a fare la differenza saranno oltre alle tante polente anche le caldarroste proposte dalla associazione Castanicoltori del Chiese, mentre a fare colore e coreografia ci sarà pure una anteprima sul concorso “Spaventapasseri in sagra”».