Maltrattava i conigli: nei guai un allevatore, ma è imputata anche la donna che lo denunciò
La vicenda di cui si è discusso in tribunale - un confronto incandescente fin dalle prime battute - è stata portata alla luce nel novembre 2016 dalla scoperta di un allevamento di conigli situato in val Rendena e che poco aveva a che vedere con il benessere animale. Ci sono immagini che testimoniano lo stato in venivano tenuti i conigli
TRENTO. Per gli animalisti era un allevamento-lager: i conigli venivano tenuti in gabbie piccole, alcune arrugginite, sporche di escrementi, senza alcuna cura del loro benessere. Un animaletto era stato trovato con una zampa spezzata. Il proprietario, accusato di quell'incuria, aveva reagito denunciando a sua volta la donna che lo aveva segnalato alle forze dell'ordine e che egli stesso aveva incaricato di prendersi cura dei conigli.
A processo sono dunque finiti in due: il primo per maltrattamenti di animali (il reato iniziale era di abbandono ma il giudice ha riformulato l'accusa) e la seconda per appropriazione indebita, per aver portato via da quell'allevamento alcuni conigli e un cane meticcio, appartenente alla moglie del proprietario dell'allevamento, con la scusa di farlo operare.
La vicenda di cui si è discusso in tribunale - un confronto incandescente fin dalle prime battute - è stata portata alla luce nel novembre 2016 dalla scoperta di un allevamento di conigli situato in val Rendena e che poco aveva a che vedere con il benessere animale. Ci sono immagini che testimoniano lo stato in venivano tenuti i conigli, in mezzo ad escrementi ed in gabbie vecchie e molto piccole.
La procura accusa l'allevatore, assistito dall'avvocato Alessandro Seghetta, di non curarsi delle esigenze di salute degli animali «tanto da lasciare un coniglio privo delle necessarie cure per un zampa spezzata».
L'uomo si è costituito parte civile per l'appropriazione indebita. La donna che ha denunciato la situazione, assistita dall'avvocato Antonio Caimi, è a processo invece perché, incaricata dall'allevatore di occuparsi degli animali, aveva portato via quattro conigli di razza "blu di Vienna", due di razza "gigante pezzato" e un cane meticcio di taglia media.
È inoltre parte civile nel procedimento per maltrattamenti, assieme all'associazione Ugda onlus - Comitato garante diritti degli animali di Milano. Il Comitato Ugda si è occupato del primo disegno di legge sull'istituzione del Garante dei diritti degli animali, e si occupa di consigli legali gratuiti per i cittadini in difficoltà nel far rispettare i diritti degli animali, di interventi legali in proprio a tutela dei randagi.
Nell'udienza di venerdì il giudice Marco Tamburrino ha rigettato la richiesta di messa alla prova avanzata nel 2021 dal difensore dell'allevatore. A seguito della modifica dell'imputazione da abbandono di animali a maltrattamenti, l'avvocato Seghetta ha chiesto i termini a difesa per la scelta dei riti alternativi. Sul benessere animale c'è un "piano nazionale" (Pnba in sigla) che applica le disposizioni previste dalle norme nazionali e comunitarie e rende uniformi le modalità di esecuzione e la programmazione dei controlli; tra gli obiettivi c'è anche la formazione dei veterinari e degli allevatori.