I carabinieri nei cantieri edili: scoperti tre operai in nero e pagati meno degli altri
Le ispezioni dei militari con la polizia locale e il servizio provinciale, per verificare interventi legati al superbonus a Madonna di Campiglio e nel comune di Tre Ville. I lavoratori senza contratto sono di origine egiziana, residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno
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TRENTO. Ancora operai in nero scoperti dai carabinieri nei cantieri edili del Trentino. I militari della stazione di Madonna di Campiglio ha svolto controlli insieme agli agenti della polizia locale delle Giudicarie e al personale de servizio lavoro della Provincia: scoperti tre lavoratori che erano impiegati senza contratto. Le verifiche, si legge in una nota stampa, riguardano in particolare cantieri edili per interventi legati a opere realizzate col superbonus.
Nei giorni scorsi sono stati ispezionati altri due cantieri, a Madonna di Campiglio e nel comune di Tre Ville, che impiegavano mediamente ogni giorno oltre dodici operai. In uno dei deu cantieri sono stati identificati 15 lavoratori facenti capo a cinque ditte diverse alle quali erano stati subappaltati i lavori.
Nel gruppo anche i tre operai non in regola, tutti di origine egiziana, in Italia con regolare permesso di soggiorno, impegnati nella installazione del cappotto termico per conto di una ditta edile di Brescia. "Risultavano privi - spiegano i carabinieri - di regolare contratto di lavoro e conseguentemente non erano stati mai versati a loro favore i contributi previdenziali e assistenziali previsti dalla normativa vigente. Due di loro, inoltre, stavano lavorando in quel cantiere da oltre un mese, peraltro in condizioni precarie, con paghe giornaliere modeste e non in linea con quelle dei lavoratori regolarmente assunti".
Inoltre, spiega ancora l'Arma, i due erano costretti a lunghi turni di lavoro e a pranzare solo con un panino portato in cantiere dal titolare dell’impresa. Oltre alle sanzioni del caso pari a più di 20.000 euro (5.000 euro a dipendente in nero più una somma direttamente proporzionale alle giornate in cui gli operai sono stati impiegati “in nero”), il servizio lavoro ha disposto la sospensione dei lavori per la ditta bresciana, fino al pagamento delle sanzioni e alla regolarizzazione dei lavoratori.