Travolta nelle Giudicarie, il dolore di chi conosceva Matilde Delugan: “Una grande donna”
Erano da poco passate le 18 e la donna era appena scesa dal pullman proveniente da Ponte Arche, alla fermata lungo la statale del Caffaro all'incrocio con la strada che porta a Bolbeno. La 73enne aveva iniziato ad attraversare sulle strisce, quando è sopraggiunto il mezzo dei pompieri volontari di Tione che l'ha investita
ARCO Investita da un'auto, morta una 80enne
BOLBENO. È morta sotto gli occhi del marito, che la stava aspettando dall'altro lato della strada, investita da un fuoristrada dei vigili del fuoco. Una tragedia straziante quella di ieri, 13 gennaio, nelle Giudicarie, costata la vita a Matilde Delugan, 73 anni, docente di lettere in pensione, di Bolbeno: erano da poco passate le 18 e la donna era appena scesa dal pullman proveniente da Ponte Arche, alla fermata lungo la statale del Caffaro all'incrocio con la strada che porta a Bolbeno.
La donna aveva iniziato ad attraversare sulle strisce, quando è sopraggiunto il mezzo dei pompieri volontari di Tione che l'ha travolta. Subito soccorsa, si è spenta poco dopo all'ospedale di Tione.
L'improvvisa, tragica scomparsa di Matilde Collizzolli ha lasciata sgomenta tutte le comunità di Bolbeno e Tione, dove la settantatreenne si spendeva da sempre. Così come il marito Elio Collizzolli, conosciutissimo e apprezzato in tutte le Giudicarie, la Rendena e la Valle del Chiese per la sua attività di rappresentante di prodotti alimentari.
Maestra prima, professoressa poi, Matilde era nata e cresciuta a Bolbeno: la madre era originaria di Agrone, dove era altrettanto conosciuta e apprezzata. Sia per lei che per il marito, l'impegno a favore della comunità è sempre stata una costante: nel caso di Elio, quello politico (fu vicesindaco oltre che assessore comprensoriale) e nella gestione della pista da sci, ad esempio, ma anche in parrocchia, proprio come Matilde: da anni era una colonna della vita della comunità dei fedeli di Bolbeno prima e dell'Unità pastorale della Madonna del Lares poi.
Era catechista ma anche coordinatrice dell'intero gruppo di parrocchiane e parrocchiani che con lei curava la preparazione di bambine e bambini.È commosso il ricordo di don Celestino Riz, parroco di Tione: «Sono sconvolto, come tutti qui. Tra l'altro io Matilde l'avevo conosciuta quando ero ragazzino, perché era venuta ad insegnare per un periodo a Campitello di Fassa, il mio paese. Viveva in una casa poco lontana dalla mia. Quando tredici anni fa la incontrai, quando venni a Roncone, fu un grande piacere. E da tre anni a questa parte, da quando cioè sono qui a Tione, ogni giorno mi ha offerto la conferma di quanto fosse una donna capace, sensibile, attenta. Aveva una grande dote, tra le tante: sapeva come prendere le ragazze e i ragazzi. Questo senza dubbio perché la scelta dell'insegnamento era stata figlia di una vocazione, più che una semplice opzione professionale. E quella capacità - non comune - di essere autorevole pur nella pacatezza, determinata senza mai dover alzare la voce, seguita senza dover convincere, era una grande capacità. Direi proprio un dono».
Matilde Delugan oltre che a favore della comunità, spendeva il suo tempo dopo la pensione godendosi i nipoti, nonna affettuosa dei bimbi di Silvana e Mara, le figlie della settantatreenne e di Elio Collizzolli. Ora le comunità della Busa si stringeranno a lui, a Silvana e Mara. Quest'oggi tutti nelle Giudicarie si sono risvegliati più soli e più poveri.