La variante di Comano è un problema: nuova perizia su come scavare la galleria da 113 milioni e non interferire con le acque minerali
Nuovo bando di gara, da 384 mila euro, per «sondaggi profondi»: la comunità teme danni alla portata delle fonti, il cantiere si vedrà solo nel 2026
COMANO TERME. L’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti della Provincia ha pubblicato la gara per affidare i nuovi sondaggi profondi che serviranno a perfezionare la progettazione della variante di Ponte Arche, una delle opere strategiche previste in Trentino, affidate dalla Giunta provinciale alla figura del commissario straordinario che in questo caso è l’ingegner Guido Moutier.
Lo scopo dei sondaggi geognostici (384.211,25 euro l’importo di gara Iva esclusa, offerte entro il 31 maggio), è approfondire, unitamente alle altre indagini già compiute, gli aspetti della tutela del territorio e delle fonti termali nonché delle modalità di realizzazione dei lavori. Così da ottimizzare tempi e costi di quest’opera, per la quale la somma impegnata dalla Giunta nel Documento di programmazione provinciale per gli interventi in materia di infrastrutture è pari a 113.059.776 euro.
I risultati potrebbero essere completi e disponibili entro l’estate, secondo la tabella di marcia del commissario straordinario Moutier. Entro la fine dell’anno, salvo imprevisti, si conta di partire con la gara per la progettazione esecutiva, mentre a seguire ci sarà la gara di appalto nel 2025 e la partenza dei lavori entro il 2026.
«L’esigenza – spiega un comunicato – che nasce dal confronto con il territorio e gli operatori, afferma il presidente della Provincia, è approfondire al massimo e tranquillizzare sul fatto che quest’opera strategica, attesa e richiesta da tutto il Trentino occidentale, non andrà a disturbare le acque termali. Un bene essenziale, quest’ultimo, per lo sviluppo del turismo e dell’economia delle Giudicarie esteriori e più in generale di tutta la comunità delle Giudicarie».
Dal punto di vista tecnico infatti, come spiega il commissario Moutier, i sondaggi che arriveranno ad una profondità in verticale di 400 metri dentro la roccia posta sul versante nord delle Terme di Comano, sul Comune di Stenico, permetteranno di acquisire informazioni importanti, sia per l’esecuzione dell’opera che per le stesse Terme di Comano con cui si sta procedendo in collaborazione, nel senso di rassicurare ulteriormente sulla tutela degli acquiferi. E se è vero che queste indagini approfondite comporteranno un piccolo allungamento sui tempi (appena qualche mese), è pur vero che si tratta di una verifica che andrebbe fatta comunque. Farla ora significa anticiparla rispetto alla fase di progettazione esecutiva.
Inoltre, aggiunge il commissario Moutier, oltre a tranquillizzare sulla tutela acquifera, i sondaggi permetteranno di perfezionare la progettazione aiutando i tecnici a individuare la tipologia di scavo più efficiente e meno onerosa dal punto di vista finanziario.
Variante di Ponte Arche, alcuni dati tecnici
Il progetto (somma impegnata nel DOPI pari a 113.059.776 euro), prevede la realizzazione di un bypass dell’abitato di Ponte Arche sulla sinistra orografica, dunque dalla parte opposta della valle, sviluppato in galleria naturale per 2,3 chilometri. L’innesto sul tracciato della S.S. 237 è collocato in corrispondenza del rio sorgente Spiazzi ed è risolto mediante un’intersezione a rotatoria, mentre per l’attraversamento del Fiume Sarca (lato Tione), è prevista la realizzazione di un ponte. Allo sbocco della galleria, circa 200 metri ad ovest del Ponte dei Servi, l’attraversamento della forra del Limarò (lato Trento), sarà garantito con la realizzazione di un ponte in acciaio di circa 100 metri di lunghezza.
(sv)
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