Comunità di valle al voto, i dubbi su Faedo
«Come può un commissario esprimere il voto di un Comune ad un’elezione politica?». Lo chiede il consigliere provinciale Rodolfo Borga in una interrogazione presentata all’indomani della questione sollevata da l’Adige circa la scelte dei «grandi elettori» i quali sceglieranno i rappresentanti per la Comunità di Valle.
Il Comune di Faedo è senza sindaco perché alle elezioni comunali del 10 maggio scorso c’era un unico candidato ma l’affluenza è stata inferiore al 50%. Il Comune sarà commissariato fino alle prossime elezioni e dunque nel frattempo sarà il commissario a fare le veci dei 3 «grandi elettori» che spettano a Faedo. Avrà diritto infatti a tre voti per presidente e consiglieri della Comunità della Rotaliana. Questo secondo la Provincia, ma per Borga la questione non è così semplice.
«A quanto risulta all’interrogante, la Provincia sembra ritenere che ad esprimere questi quattro voti debba essere il commissario. Soluzione, questa, che, a prescindere da considerazioni di carattere giuridico, non può non sollevare qualche perplessità. Trattasi, infatti, di elezioni dal contenuto prettamente politico, che con tutta evidenza mal si conciliano con il ruolo tecnico e super partes che il commissario è chiamato a svolgere».
Secondo Borga poi vi è sempre «il rischio che il commissario nominato dalla Giunta provinciale, che ovviamente è espressione di una certa parte politica, possa determinare, forte da solo del 7,5% degli aventi diritto al voto, l’esito delle elezioni».
Borga chiede quindi se si confermerà «la discutibile intenzione della Provincia di riconoscere al commissario nominando (o nominato) il potere di votare (per quattro) alle elezioni della comunità di valle, bisognerà trovare dei meccanismi che garantiscano la sua assoluta imparzialità, così da evitare che le elezioni possano magari essere decise da un tecnico nominato da una precisa parte politica. Ed a giudizio dell’interrogante il solo modo perché ciò avvenga e che il commissario non partecipi al voto ovvero, in subordine, deponga nell’urna 4 schede bianche».