Baratto non si arrende e va al Consiglio di Stato
Le motivazioni forti con cui il Tar all’inizio di gennaio aveva respinto il ricorso per l’annullamento dei provvedimenti di approvazione del progetto esecutivo, non sono bastate Baratto Re srl e Cobà srl per rinunciare a ricorrere al Consiglio di Stato. All’ultimo giorno utile, infatti, il ricorso teso a bloccare l’interramento della ferrovia Trento-Malé a Lavis è stato depositato a Roma.
Per il paese e i suoi abitanti non è una bella notizia: tutti ormai hanno colto l’importanza strategica di questo intervento che consentirebbe di «ricucire» la parte est ed ovest della borgata sbloccando una serie di novità viabilistico-urbanistiche a cui l’amministrazione comunale non vede l’ora di poter dar corso.
Non nasconde la propria stizza il sindaco Andrea Brugnara: «Si tratta dell’ennesimo rinvio - afferma -. Sinceramente pensavo che dopo i toni usati dal Tar nella sentenza di gennaio, questo ulteriore ricorso non sarebbe stato fatto. L’impressione è che a motivarlo sia più una forma di ripicca che la reale convinzione di poterla spuntare. Ripicca di cui però paga il conto un intero paese in attesa di veder sbloccata un’opera di fondamentale ed innegabile interesse pubblico».
Abituato a fare i conti con situazioni di questo genere, il dirigente generale Dipartimento Infrastrutture e mobilità della Provincia, Raffaele De Col la prende con filosofia: «Ho letto il ricorso al Consiglio di Stato ed è la fotocopia esatta di quello presentato al Tar - sostiene -. A rigor di logica, da uguali premesse dovrebbero discendere identiche conseguenze, quindi sono fiducioso sull’esito del ricorso, anche se doverosamente ci fermiamo in attesa del giudizio».
Lo stop, sopraggiunto quando ormai la Provincia si apprestava a consegnare il cantiere, sarà in prima battuta temporaneo: «Aspettiamo i 30 giorni entro i quali il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi sull’istanza di sospensiva avanzata dai ricorrenti - continua De Col -. Se essa non verrà concessa, i lavori partiranno immediatamente».
Affinché il Consiglio di Stato conceda la sospensiva, deve essere accertata l’esistenza del pregiudizio grave ed irreparabile dedotto quale motivo di sospensione della sentenza di primo grado del Tar. Anche nella migliore delle ipotesi - slittamento di un mese - qualche problema il ricorso al Consiglio di Stato lo pone, visto che il cronoprogramma dei lavori era calibrato sui mesi estivi di chiusura delle scuole per ridurre i disagi del passaggio dei passeggeri per un periodo dalla ferrovia agli autobus.
«È vero, a gennaio questa problematica sussisteva, ma la proficua collaborazione instauratasi tra la ditta che eseguirà i lavori e la Trentino Trasporti ha permesso di aggirarla, arrivando a fissare come termine lavori se tutto filerà liscio, la primavera del 2018» spiega De Col.
Ad aggiudicarsi l’appalto integrato (progetto più esecuzione dell’opera che prevede l’interramento della Trento Malé dal cimitero di Lavis fino all’altezza dell’ingresso al piazzale della Cantina La Vis) ricordiamo che era stata la ditta Adige Bitumi, ma a realizzare l’intervento sarà la Carron spa, ditta che è subentrata all’Adige Bitumi finita in concordato.