"Gestioni associate? Meglio la fusione con Altavalle"
Le gestioni associate tra i quattro comuni di Segonzano, Sover, Albiano e Lona Lases hanno avuto il via libera da parte dei rispettivi consigli comunale a fine luglio, ma non tutti si sono fatti convincere della bontà (vera o presunta) del progetto. A far mettere a verbale la propria contrarietà sono stati infatti quattro consiglieri di minoranza della Lista Aperta per Segonzano Cristina Ferrai, Claudia Cristeli, Mirta Giacomozzi e Andrea Nicolodelli.
Nella loro dichiarazione di voto, i consiglieri hanno stigmatizzato innanzi tutto la mancanza di coinvolgimento «per discutere con trasparenza e chiarezza i temi oggetto della convenzione». Ma poi, entrando nel merito, la dichiarazione di voto evidenzia che «la convenzione produce per il Comune di Segonzano un danno evidente sia per i costi che per i servizi. L’atto elaborato sembra infatti una via di mezzo, poco chiara e discutibile, tra una fusione dei comuni e una pseudo gestione associata». Dunque, no alla convenzione con la proposta, invece, di iniziare «a intraprendere l’iter, sicuramente più favorevole al nostro comune, per la fusione col Comune di Altavalle»
Entrando nel merito, i consiglieri osservano: «In primo luogo, emerge la dichiarazione molto chiara della responsabile dell’Ufficio Ragioneria Anna Antonelli che, pur esprimendo parere favorevole alla convenzione, afferma: “Da una prima stima dei costi del personale (...) le previsioni di spesa per Segonzano tendono a lievitare anziché essere contenute”, in contrasto con quanto precisato dalla Corte dei Conti che rileva “la necessità di mantenere la spesa del personale entro la percentuale di incidenza del 40% della spesa corrente». E neppure il risparmio complessivo previsto in 3 anni sui quattro comuni (252mila euro), ai consiglieri pare sufficiente a giustificare la convenzione.
Critiche vengono poi espresse sulla scelta dei responsabili dei nuovi servizi unici. Due in particolare: «È posto a responsabile del servizio Edlizia, Urbanistica e Ambiente un dipendente con diploma, livello C evoluto, che va così a scavalcare un dipendente laureato con livello D evoluto. Nulla da dire sulla preparazione e competenza del diplomato, ma tale scelta, oltre a essere discutibile, sarà facilmente oggetto di ricorso».
Forti perplessità i consiglieri di opposizione sollevano anche sulla segreteria unica: a parità di qualifica, la scelta per guidarla è caduta su Roberto Lazzarotto mentre vicesegretario a esaurimento è stato nominato Marco Galvagni. Ma proprio la parità di qualifica obbliga i Comuni a svolgere un nuovo concorso entro sei mesi. Il fatto è che, rilevano i consiglieri della lista Aperta, nell’art. 22 della Convenzione si afferma che «la Conferenza dei sindaci esprime parere vincolante per la nomina del segretario generale e determina i criteri dei titoli di valutazione per la selezione per l’individuazione del segretario». «Vorremmo sapere - concludono scettici i consiglieri - quale norma di legge permette ciò perché siamo certi che, quando verrà il momento, questa nomina sarà oggetto di ricorso».