Denise e Margot, due sorelle impegnate nel mondo
Da Cavedine una andrà a Princeton come ricercatrice, l'altra in Tanzania con gli orfani
Hanno camminato nella direzione dei loro sogni, le sorelle Margot e Denise Bolognani, poco più che ventenni, rompendo l’incanto che avvolge un po’ tutto nella giovinezza. Strade diverse, esperienze cucite con il filo dell’impegno e rammendate con quello della speranza che decora il tappeto della vita professionale. E per portare a termine i loro programmi sono in procinto di preparare le valigie: Margot in Tanzania, Denise negli Stati Uniti.
La prima, laureata in Scienze del servizio sociale e contagiata come tanti dal «mal d’Africa» dopo un’esperienza di sei mesi in un orfanotrofio a Tosamaganga, ripartirà a settembre per almeno un anno di servizio civile internazionale nel centro orfani di Ilembula. E se le si domanda cosa farà una volta rimpatriata, risponde: «So solo che ora voglio vivermi la mia Africa, a cuore aperto come ho sempre affrontato ogni situazione, con l’umiltà ed il rispetto per l’altro».
Sua sorella maggiore Denise, con una laurea in ingegneria in mano, volerà per un anno di ricerca a Princeton, dopo essersi aggiudicata nel giugno scorso la borsa di studio Claudio Demattè grazie ad un progetto sull’inferenza statistica potenzialmente impattante sulla teoria delle decisioni.
Pur non escludendo che nella comunità ci possano essere altri esempi analoghi o «storie speciali», la sindaca Laura Ceschini ha voluto incontrare le due ragazze che, a suo avviso, «sono l’esempio di cosa si possa fare con l’impegno, la dedizione e la costanza». Un colloquio semplice, cordiale e familiare, un faccia a faccia di un’ora intercorso tra la prima cittadina di Cavedine e Denise e Margot, ricevute qualche giorno fa in municipio.
«Non conoscevo di persona le due ragazze, ma sempre più ero curiosa di capire come fossero riuscite ad emergere e dare il loro impegno a favore degli altri e della ricerca» premette la sindaca Laura Ceschini, che dissolve ogni possibile fraintendimento: «La volontà e la capacità di queste due giovani dovevano avere la mia attenzione e quella di una comunità intera. Ritengo corretto, perciò, dare spazio a esempi come questo che danno certamente lustro a tutta la comunità di Cavedine».
Ceschini si dice orgogliosa di loro al pari dei giovani che, in qualsiasi campo, tengono alto il nome della loro terra. Ma il desiderio va oltre: «L’obiettivo - conclude la sindaca - è che i nostri giovani possano lavorare ed esprimere nel nostro territorio le loro professionalità, magari proprio dopo un periodo di formazione in altri luoghi in Italia o all’estero».