Vigo Cavedine, in arrivo quattro richiedenti asilo
Stanno per mettere piede a Vigo Cavedine quattro richiedenti protezione internazionale cosicché salirà a dodici il numero di quelli ospitati dalle prime settimane di quest'anno nel cavedinese. Lo comunica ufficialmente la sindaca Maria Ceschini in una concisa nota datata 3 agosto secondo la quale la sistemazione dei nuovi arrivati in cerca di aiuto avverrà all'interno di un appartamento messo a disposizione da un privato cittadino - dietro pagamento di un canone provinciale, com'è in queste circostanze - nell'ambito del progetto di accoglienza profughi sul suolo trentino (attualmente prossimi alle 1.750 unità) partecipando attivamente all'ostico tentativo di ripartire in maniera equilibrata il carico dell'accoglienza stabilito di volta in volta dal Governo.
Detto che a tutt'oggi non più del 67% delle municipalità trentine vede migranti forzati risiedere nelle proprie vie, i posti disponibili in tal senso in Valle dei Laghi risultano ammontare ad un terzo di quelli richiesti dalla Provincia eppure Cavedine, coi suoi tremila abitanti, si discosta dalle statistiche dimostrando nei fatti di riuscire a fare in pieno la propria parte in fatto di porte aperte agli stranieri riversati senza tregua sulle coste italiane. Tutt'altre dinamiche si registrano invece nel territorio degli altri due comuni: a Vallelaghi si contano quattro rifugiati mentre a Madruzzo non ve ne è nemmeno l'ombra. Al momento, però, nulla è dato sapere circa la nazionalità e l'età del quartetto atteso nella frazione di Vigo Cavedine nei prossimi giorni vale a dire a distanza di cinque mesi da quando otto giovani di provenienza pakistana e sub sahariana avevano deposto le valigie in pieno centro a Cavedine, nell'arco di non più di 72 ore dalla notifica, ospitati in una struttura in mano alla cooperativa di solidarietà sociale «Villaggio del Fanciullo».
Allora la prima cittadina cavedinese si era vista costretta a gettare acqua sul fuoco delle polemiche divampate in alcune frange della popolazione locale tanto che per aprile aveva convocato un incontro chiarificatore aperto alla cittadinanza per tentare di rasserenare gli animi ribadendo le ragioni nonché le modalità del sistema di pronta accoglienza dei migranti per voce dell'assessore alle politiche sociali Luca Zeni e del dirigente generale del Dipartimento salute e solidarietà sociale Silvio Fedrigotti. E proprio sulla scorta di quanto dibattuto in quella sede l'amministrazione comunale tiene fin d'ora a puntualizzare che nell'attuale circostanza «non ritiene necessario organizzare un altro momento di confronto», salvo richiesta specifica. Qualora, infatti, la cittadinanza ritenesse opportuno un ulteriore incontro con i pubblici funzionari preposti alla gestione dei flussi migratori in Trentino l'amministrazione si dichiara disponibile a farsi da tramite.