Interrogazione di Lavis Civica sui tanti cantieri in paese
Piaccia o non piaccia, da quando si è insediata la giunta guidata dal sindaco Andrea Brugnara, a Lavis non passa mese senza che si apra un cantiere o che un altro si chiuda dopo aver portato a termine il lavoro. Un dinamismo che inevitabilmente porta come conseguenza disagi temporanei legati ai lavori. Disagi che creano qualche malcontento, del quale nei giorni scorsi si sono fatti portavoce i consiglieri di Lavis Civica, Roberto Piffer e Andrea Zanetti, che sul tema hanno presentato un’interrogazione. «A partire dall’inizio dei lavori di revisione e pavimentazione del parcheggio del piazzale di Palazzo Maffei (foto) - scrivono in premessa - si sono visti aprire una serie di cantieri che hanno influito pesantemente sulla disponibilità di parcheggi in centro a Lavis». Lavori, detto ad onor del vero, finalizzati a migliorare la viabilità e la vivibilità del paese e pure ad aumentarne i parcheggi (vedi tra l’altro gli undici posti auto già realizzati in via Degasperi).
Spiegato lo spunto per l’interrogazione, Piffer e Zanetti passano subito dopo all’affondo politico, ritenendo «questa sovrapposizione di cantieri stradali una ulteriore dimostrazione di mancanza di programmazione a livello non certo tecnico, quanto politico/amministrativo».
Il sindaco Andrea Brugnara la prende con filosofia. E lo fa alla lettera, citando Aristotele con il sorriso sulle labbra e non aggiungendo altro: «Per evitare le critiche non fare niente, non dire niente, non essere niente».
Pacata ma per le rime, invece, la risposta del suo vice, Luca Paolazzi: «Pur rispettando il sentire dei consiglieri Piffer e Zanetti, resto dell’idea che la stragrande maggioranza dei lavisani sia conscia che disagi temporanei porteranno benefici duraturi. Come Amministrazione - continua - stiamo rispettando alla lettera il programma per il quale siamo stati scelti, teso a creare maggiore vivibilità a Lavis e nelle frazioni, maggior qualità nel centro storico e maggiore attenzione ai bisogni della gente. Attualmente tra paese, frazioni e terreni agricoli sono una decina i cantieri aperti. Un male? Non credo, anche perché abbiamo dimostrato di saper vigilare sui tempi di consegna delle opere, mettendo in campo di volta in volta alternative volte a mitigare i disagi».