Clara e Rachele, due angeli in cielo ricordate con il libro "I folletti di Andalo"
Due vite spezzate in tenera età in seguito ad un tragico incidente stradale, ma due stupende creature che continuano a sorridere tra le nuvole, ogni volta che un bimbo legge una fiaba dei loro amici folletti della Paganella.
Clara e Rachele erano due vispe bimbette di 6 e 9 anni, quando persero la vita nell’incidente stradale avvenuto il 20 giugno del 2016 sulla superstrada tra Firenze e Pisa. Abitavano a Cascina, in provincia di Pisa, con la loro mamma Maria Giovanna, medico psichiatra, e Georges, compagno di lei. Una famiglia molto affiatata che scoprì la Paganella nel 2011 e che da allora la frequentarono assiduamente. La mamma ama sciare e sognava di trasmettere questa sua passione alle sue bimbe. Così, appena giunse ad Andalo, affidò le sue due creature alla maestra Luisa Castelli, esperta proprio nell’impartire lezioni di sci ai bambini più piccoli.
Tra le sorelline e la maestra nacque, fin da subito, un affetto reciproco; Clara e Rachele non vedevano l’ora, ad ogni inverno, di tornare lassù ad ascoltare le favole della loro maestra Luisa, divenuta grande amica di famiglia. Luisa, infatti, portava le sorelline nei boschi e inventava delle fiabe sui folletti di Andalo e le loro magie, tanto da far rimanere a bocca aperta le sue piccole allieve.
Quando Luisa seppe della tragica morte delle due bimbe, non seppe darsi pace: le due sorelline erano entrate nel suo cuore, così come la mamma e Georges. Ebbe, così, un’idea: scrivere le fiabe che si inventava di volta in volta per sbalordire le due sorelline.
«Le due bambine - racconta la maestra Luisa - hanno mosso i primi passi sugli sci all’età di tre anni e mezzo sulle nevi della Paganella. Per i maestri come me, specializzati nell’insegnamento ai bambini, è consuetudine articolare la lezione in considerazione dell’età e spesso sono proprio loro, i nostri piccoli allievi, a chiederci di giocare o di raccontare delle fiabe. Così è nato il fantastico mondo dei Folletti di Andalo. Decisi di scrivere le mie fiabe nello scorso mese di marzo, quando venne a trovarmi la mamma di Clara e Rachele e mi raccontò quanto le sue figliolette rimasero affascinate dalle fiabe dei folletti».
La maestra di sci è grande amica della professoressa Eloisa Sparacino, insegnante di italiano all’Istituto comprensivo di Lavis. Nel progetto fu coinvolto anche il docente di educazione artistica, Giuseppe Lampariello e trentadue alunni della scuola Stainer di Lavis che si ispirarono alle fiabe per corredare il libro con i loro disegni.
Chi ha finanziato la stampa del libro? «Ci siamo accollati noi le spese. Non essendo un’iniziativa a scopo di lucro - racconta la maestra Luisa - abbiamo condiviso l’idea di stampare il libro autofinanziandoci e regalarlo ai bambini».