I funerali di Andrea Cozzatti «Per lui un destino ingiusto»
È una cappa di dolore quella che è scesa sul paese di Vezzano, nel Comune di Vallelaghi. Mercoledì pomeriggio, i funerali di Andrea Cozzatti si sono svolti nella chiesa parrocchiale in un silenzio incredulo di chi si interroga sul perché di certi avvenimenti. La morte dell’uomo, a 44 anni voluta da una mano omicida che lo ha accoltellato a seguito di un banale litigio, lascia tante domande inespresse e senza risposta non solo nella testa della famiglia, dei genitori Bruno e Gabriella, del fratello Michele con la moglie, ma in tutta la comunità.
«In questi giorni abbiamo sentito tanto parlare e abbiamo parlato di questa tragica vicenda - commenta il parroco don Paolo De Vigili, durante l’omelia - Se abbiamo aperto i giornali, sappiamo ciò che ha travolto la famiglia di Andrea e tutta la nostra comunità. Non spetta a noi capire i motivi di un gesto così efferato. A noi tocca il compito di ricordare e ricordarci che la morte, seppur violenta e inaspettata come questa, non è la fine della vita. Tutti noi siamo colpiti da questa violenza, che sempre più spesso diventa una parola che incontriamo nella quotidianità. Quante volte temiamo di incorciare lo sguardo di qualcuno per paura che poi un raptus possa toglierici la vita? La nostra vita non è destinata a finire. La morte è un passaggio. Non siamo qui a celebrare la fine ma un nuovo inizio per Andrea».
La gente, gli amici, chi lo ha conosciuto in vita arriva presto nella chiesa. Mesta, una alla volta, le persone si fermano davanti al tavolino dove firmano il registro, lasciano un biglietto di condoglianze e prendono un ricordo con la foto di Andrea Cozzatti, gli occhi sorridenti, il volto disteso, rilassato. C’è chi si asciuga gli occhi dalle lacrime, chi per l’ultima volta gli dice «ti voglio bene». In tanti si sono stretti intorno alla famiglia per testimoniare l’affetto e la stima per Cozzatti.
Un uomo buono, gentile e sempre sorridente come lo ricorda un amico. «Ti accorgi quanto vuoi bene a una persona quando non c’è più - spiega -. Dal cuore ci viene il desiderio di abbracciarti forte. Il destino spesso è ingrato con le persone più buone. E la tua vita è stata ben sfortunata. Porteremo sempre con noi il tuo animo solare, ci ricorderemo del tuo saluto cordiale che rivolgevi a tutti. Sentiamo già la mancanza della tua gioia di vivere. Noi ti ameremo per sempre».
Al termine della cerimonia funebre, il lungo corteo ha accompagnato Andrea Cozzatti al campo santo per l’ultimo saluto.
Andrea Cozzatti è stato ucciso domenica 26 marzo nel suo appartamento, in Via Maccani a Trento, da Salvatore Roberto Mulas, che ha ammesso di averlo colpito. Aveva lavorato per il Progettone, prendendosi cura del verde pubblico, e si
preparava a tornare a lavorare nel suo settore, la cucina. Nessuno poteva immaginare che la sua vita sarebbe stata troncata all’improvviso.