Lavis, paese ricucito dalla rotatoria e senza più le code del semaforo
Una ferita che è stata ricucita. Può sembrare poco all’occhio profano, ma in realtà una rotatoria può essere più di cemento, asfalto e un cerchio piazzato in mezzo alla strada. Può essere l’occasione per riunire un paese che per decenni è stato spaccato in due da due opere fondamentali certo, ma comunque divisorie. Perché piazzate lì in mezzo a Lavis, la Trento-Malè e la statale del Brennero hanno spaccato in due una comunità.
Nei giorni scorsi questo squarcio si è ricucito definitivamente. Perché dopo l’interramento della ferrovia, concluso all’inizio di agosto, la nuova rotatoria fra via Degasperi e via Paganella è entrata ufficialmente in funzione. Il semaforo con il suo carico di code e rallentamenti è finito, definitivamente, in un cassetto.
«Chiaro che da parte nostra c’è una grandissima soddisfazione per essere riusciti a portare a termine un lavoro di ricucitura davvero importante - commenta il sindaco, Andrea Brugnara - Adesso abbiamo già inviato la prima documentazione a Roma per il declassamento della strada».
L’obiettivo, infatti, è di far passare la via Nazionale da strada statale a strada urbana. Spostando il discorso «statale» sulla tangenziale. Un obiettivo inseguito sempre più, adesso che anche il Comune di Trento si è detto disponibile a partecipare alla realizzazione di un’altra rotatoria al posto dell’attuale svincolo per San Lazzaro sulla statale 12. Una strada, la Nazionale, che ogni giorno deve sopportare il transito di 20 mila veicoli e lo svincolo per San Lazzaro è uno dei punti critici per riuscire a garantire una fluida viabilità.
«Ora servirà un po’ di tempo per finire tutte le opere accessorie della nuova rotatoria fra via Degasperi e via Paganella - prosegue il primo cittadino lavisano - a partire dal tratto della pista ciclabile lungo la strada ed il verde pubblico. Una volta terminati tutti i lavori si potrà avere un volto nuovo per quest’angolo di Lavis». Che da luogo soprattutto di passaggio diventerà un posto da vivere. Da poter frequentare anche a piedi oppure in bicicletta. In totale sicurezza.
All’interno della nuova rotatoria si vuole mettere lo skyline del giardino dei Ciucioi, oltre ad erbe e piante che ricordino la vocazione vitivinicola del territorio lavisano e delle sue colline.
L’apertura della nuova rotatoria è importante perché ha permesso a via Paganella di tornare a essere collegata direttamente con via Degasperi anche per le vetture. Le due parti del paese, quella verso il centro storico, verso gli antichi Bristol, collegata direttamente con la zona Felti. Con un principio di fondo, ovvero creare dei percorsi sicuri per pedoni e ciclisti all’interno dell’abitato lavisano. Grazie alla riapertura della strada ed alla realizzazione dei due attraversamenti pedonali protetti, quello davanti al Baratto e quello invece dopo la nuova stazione davanti a via Segantini, anche bambini, ciclisti e portatori di handicap potranno spostarsi da un lato all’altro della borgata in completa sicurezza. Attraverso un percorso ciclo-pedonale che arriverà fino in zona industriale, fino al centro sportivo in località Torbisi.
«Il principio di fondo - conclude Brugnara - è dare la possibilità alla comunità di raggiungere comodamente e in totale sicurezza tutte le strutture principali, dalle scuole agli impianti sportivi, anche a piedi o in bicicletta o per i portatori di handicap. Potendo contare su attraversamenti sicuri e protetti».
In un paese, Lavis, nel quale una nuova rotatoria ha assunto le sembianze di un cerotto. Messo per ricucire una borgata per troppo tempo spaccata in due.