Lases, il Comune disdetta l'accordo patrimoniale sulle cave dell'Asuc
Più spese che ricavi: è questa la situazione cave nel comune di Lona Lases.
Più spece che ricavi, tanto che il sindaco Roberto Dalmonego il 27 agosto scorso ha inviato una lettera all’Asuc di Lases (proprietaria delle particelle fondiarie 5 e 268 su cui sono presenti cave), avente ad oggetto la «recessione unilaterale dell’accordo patrimoniale» che lega i due enti dal 2011, quando l’Asuc delegò la gestione amministrativa dei giacimenti al Comune, riconoscendo allo stesso una percentuale del 75% sugli affitti versati dai concessionari.
Un recesso che trova ragione nelle cifre: gli introiti del settore porfido, per il Comune, sono crollati e quelli derivanti dai lotti Asuc, per il biennio 2017-2018, saranno «nella migliore delle ipotesi» di 75mila euro, scrive il sindaco, e nella peggiore di 52.500 euro «nel caso una ditta concessionaria vincesse il ricorso contro la determinazione egli affitti l’applicazione della tabella prevista dalla legge 7/2006».
Ironia della sorte, a sciogliere l’accordo è lo stesso Dalmonego che nel 2011 guidava l’Asuc e da presidente contestò all’amministrazione comunale il mancato versamento di 300mila euro.
Ora, in veste di primo cittadino, Dalmonego invece considera che «se nel periodo di stipula della convenzione le condizioni patrimoniali erano avallate da una più favorevole congiuntura economica e la percentuale pattuita nell’accordo poteva soddisfare le esigenze di entrambe le amministrazioni, ora tali requisiti non sono più sostenibili».
E non lo sono perché, per il biennio 2017-2018,il Comune di Lona Lases ha sostenuto un costo totale di 109.293,85 euro: 48.475,57 euro per il monitoraggio del monte Gorsa; 4.750,68 euro per le pompe dell’acquedotto industriale; 25.600 euro per il tecnico comunale del settore cave; 10.467,60 euro per incarichi a professionisti; 20.000 euro per legame vasoni.
È evidente che se dagli affitti dei lotti di proprietà dell’Asuc entreranno al massimo 75mila euro, al Comune non tornano più i conti. Di conseguenza, al netto degli affitti, Dalmonego ha avvisato l’Asuc che chiederà «il rimborso dei costi sostenuti per il settore al netto degli affitti» e che, «nell’ipotesi non auspicata dalla scrivente amministrazione, l’Asuc sia nell’impossibilità di gestire un così complesso e delicato settore e volesse proseguire con la delega all’amministrazione comunale, sarà necessaria una tempestiva revisione delle condizioni previste nell’accordo».
Un evidente problema, per l’Asuc di Lases, mentre il Coordinamento Lavoro Porfido, venuto a conoscenza della disdetta dell’accordo, ha nuovamente sollecitato il sindaco Roberto Dalmonego e il presidente della stessa Asuc Manuel Ferrari a deliberare la costituzione del Comune come parte civile nei procedimenti penali aperti nei confronti di vari imprenditori del porfido e dell’ex sindaco Marco Casagranda.
Il Clp ha anche imputato a Dalmonego di aver contribuito ad affossare il settore estrattivo perché, da sindaco, sottovalutò l’allarme frana del versante di «Slavinac».