Cantina Rotaliana, un 2017 in calo ma nel 2018 vendemmia eccellente

«Peccato che il Teroldego sia un vino sempre più apprezzato, ma che ancora non abbia raggiunto la notorietà che merita». L’ha detto Luigi Roncador, presidente della Cantina Rotaliana, al termine dell’assemblea dei 324 soci della cooperativa vitivinicola riuniti per l’approvazione del bilancio 2017, promosso unanimemente a pieni voti.
Nonostante il punteggio massimo di cinque grappoli per il Teroldego Riserva ottenuto, per il settimo anno consecutivo, dalla Guida dei Sommelier, oltre all’Oscar del «bere bene» conferito alla cantina di Mezzolombardo dalla prestigiosa rivista «Gambero rosso» e tutti gli altri riconoscimenti ricevuti a livello nazionale, il «Principe dei vini trentini», fuori dal Triveneto, rimane ancora un prodotto di nicchia per soli intenditori.
Nel corso dell’assemblea è stato evidenziato come, nonostante una perdita causata dalle gelate primaverili e dalle grandinate estive, il fatturato sia sceso soltanto di cinque punti percentuali: dai 9 milioni e mezzo del 2016, il ricavo delle vendite nel 2017 è stato di 9.014.837 euro.
Per quanto riguarda la produzione, dai 59 mila quintali d’uva del 2016, per vie delle avverse condizioni meteorologiche, la quantità è scesa a 46.403 quintali, di cui la metà di uve bianche. Per il Teroldego, la vendemmia 2017 ha portato in cantina 21.290 quintali d’uva e la resa per ettaro è di circa 147 quintali.
Peccato che il Novello di Teroldego, vino di riconosciuta eccellenza, sia sempre meno richiesto: «Negli anni d’oro del Novello - spiega il presidente della coop vitivinicola, Luigi Roncador - questo era un vino molto più reclamizzato anche dai media e oggi, invece, viene inspiegabilmente snobbato». Tuttavia, le diecimila bottiglie prodotte dalla Cantina Rotaliana sono state assai apprezzate dai consumatori.
Per il futuro, il presidente Roncador ha espresso la volontà di puntare maggiormente sulla valorizzazione del Teroldego e sulla sua identità, un vino che ha raggiunto una qualità di livello superiore, ma ancora poco conosciuto sui grandi mercati. 
Si punterà ancora sulle fiere di settore per aggredire con più determinazione i mercati, sia quello italiano, sia quello estero; le dieci fiere di quest’anno hanno riscontrato una risposta positiva e la promozione sarà integrata con varie iniziative, anche sul territorio. Ad esempio, è stato avviato uno studio per ideare un simbolo del Teroldego che richiami l’identità del territorio e che dovrebbe comparire nelle rotatorie delle strade principali della Piana rotaliana. 
Venendo alle previsioni per la nuova annata, Roncador ha annunciato che la vendemmia 2018 dovrebbe attestarsi come massimo storico della cantina, con circa 72.000 quintali di uva raccolta. Una vendemmia eccellente, grazie alle calde giornate di fine estate e alle condizioni meteo molto più favorevoli di quelle del 2017. 
Al termine dell’assemblea, sono state rinnovate le cariche sociali in scadenza: il vicepresidente Maurizio Romeri è stato rieletto per acclamazione; riconfermati anche i consiglieri uscenti Dario Waldner e Oscar Devigili, mentre Matteo Roncador, che per altri impegni personali non si è più ricandidato, è stato sostituito dal giovane Daniele Weber.

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