Mezzocorona, Hauser indagato per la discarica Adige Bitumi: «Sono tranquillo, e fiducioso»

«Sono sereno e tranquillo perché ho fatto quello che dovevo fare. E sono fiducioso che la magistratura faccia il suo corso e chiarisca al più presto questa situazione». Così il sindaco di Mezzocorona, Mattia Hauser, commenta la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, insieme ad altre sette persone, relativamente alla gestione della discarica di limo di Adige Bitumi.

«Vengo chiamato in causa per un’ordinanza del 2019 dove intimavo all’azienda di ripristinare l’area - prosegue Hauser - ma è evidente che un sindaco non inventa un’ordinanza di ripristino ma fa affidamento sulla sua struttura comunale, che a sua volta prende spunto dall’ordinanza del Noe e da altra documentazione tecnica. Il mio Comune e i miei uffici hanno sempre lavorato per il bene della comunità. Mi spiace, oltretutto, che qui si parli di limo, dunque di derivati dalla lavorazione della sabbia, come rifiuto quando in altre regioni questo materiale viene considerato una risorsa e viene riutilizzato. Invece qui si continua a parlar male di Mezzocorona, per giunta coinvolgendo un’amministrazione comunale per una cava di proprietà privata, peraltro controllata da un ente provinciale».

Hauser deve rispondere di abuso d’ufficio, insieme al dirigente dell’ufficio tecnico sempre del Comune di Mezzocorona.

Tra gli indagati, sempre con la medesima accusa, c’è anche l’ex dirigente provinciale del Sava - Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali - Giancarlo Anderle, che risulta coinvolto anche in un’altra inchiesta, questa volta con l’accusa di concorso in traffico illecito di rifiuti insieme ad altri due tecnici, riguardante rapporti dubbi con alcune aziende del territorio, tra le quali figurava la roveretana Acquaspace.

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