Maretta a Roverè della Luna per la nuova cantina da fare (che costerà 21 milioni)
Se costruire la cantina nuova, o se ristrutturare quella esistente, è un argomento che rimane ancora sospeso: lo conferma il presidente della coop vitivinicola, Diego Coller.
Come si ricorderà, lo scorso anno l’idea di costruire un nuovo polo produttivo all’entrata del paese, in località Casatta, sollevò il malumore e non pochi dubbi tra i 290 soci della Cantina sociale. Alcuni viticoltori la ritengono una spesa azzardata e temono che l’indebitamento di 21 milioni di euro per la nuova cantina sia rischioso per il futuro della coop vitivinicola; per ristrutturare quella esistente servono, tuttavia, non meno di 13 milioni di euro. A conti fatti, per alcuni soci, costruire la cantina ex novo converrebbe, poiché la differenza di 8 milioni di euro la si potrebbe recuperare con la vendita dell’attuale compendio immobiliare della Cantina sociale e con i contributi previsti dalle leggi di settore, inclusi i fondi di sviluppo dell’Unione europea.
A gennaio il presidente Diego Coller con il direttore Corrado Gallo convocarono, in una decina di riunioni ristrette, trenta soci alla volta per illustrare i progetti futuri e il piano finanziario della nuova cantina.
«Se non otterremo almeno il 70% dei voti favorevoli all’assemblea straordinaria - ebbe a dire in quelle riunioni il presidente Coller - abbandoneremo l’idea di costruire una cantina nuova». L’assemblea straordinaria di marzo, però, fu annullata per via delle misure restrittive imposte dal Coronavirus e ora che l’emergenza è passata, i soci chiedono di poter tornare a discutere della questione. Sei di loro hanno preso carta e penna scrivendo, anche a nome di altri, al cda e chiedendo di rinunciare all’idea di costruire la nuova cantina, anche per la crisi del settore causata dalla pandemia Covid-19. Per altro, l’assemblea straordinaria è richiesta anche per la surroga di un componente del cda, Mauro Ferrari, e tra i soci si mormora che le dimissioni siano dovute alla sua contrarietà al progetto della nuova cantina. Nella lettera sono poi avanzate altre richieste, come l’utilizzo di piattaforme digitali per le comunicazioni ai soci, o quali siano le intenzioni del cda in merito alla produzione e commercializzazione del Pinot grigio, alla luce del declassamento delle eccedenze Igt.
Il presidente Coller non esprime alcun commento sulla lettera dei soci: «Stiamo preparando la risposta e, quando sarà pronta, non riteniamo corretto fornirla prima ai giornali; la invieremo a tutti i nostri soci». Ma l’assemblea straordinaria per la nuova cantina, sarà fissata a breve? «Convocheremo un’assemblea per la surroga di un consigliere dimissionario (Mauro Ferrari, ndr) e per altre informazioni da trasmettere ai soci. Ma non si discuterà della nuova cantina perché al momento, a seguito del Lockdown e della lenta ripresa in atto, non abbiamo ancora deciso». Se ne riparlerà in autunno, dopo la vendemmia? «Ripeto che al momento l’argomento è sospeso e stiamo valutando con estrema attenzione le idee in proposito espresse negli incontri di gennaio dai nostri soci». Intanto i soci attendono la lettera del presidente Coller.